Junior Member
- Group
- Golden Member
- Posts
- 41
- Status
- Offline
|
|
Per me è sempre stato un trauma scegliere solo un personaggio preferito a prescindere dalla saga od opera di appartenenza perché non sto lì a vedere se sono belli o brutti, forti o meno forti, danno più pugni degli altri e altri parametri banali e irrilevanti.
No, di un personaggio analizzo tutto, cerco di avere una visione totale a 360° ed è per questo che solitamente ho più di un personaggio preferito, prendendo in mano la storia che ogni personaggio ha, la loro caratterizzazione, quello che riescono a trasmettermi leggendo/guardando, le azioni che compiono e le interazioni che hanno con gli altri, riesco ad apprezzare molteplici personaggi anche molto differenti tra loro ed il mondo di Saint Seiya non fa di certo eccezione.
Oserei dire che qui iniziano i dilemmi esistenziali perché di Saint Seiya (tralasciamo quella monnezza di Omega èwé ) adoro tutto!! E DICO TUTTOOOOOO!!!
Quindi la mia decisione verterà su molteplici e approfonditi fattori e non se a livello grafico può piacermi o meno (anche perché vorrei far notare che agli albori di Saint Seiya – anime, la grafica era quello che era u.u ).
Ho sempre trovato alquanto affascinante che all’interno dell’opera di Kurumada e dei suoi colleghi e colleghe (vedasi Episode G, Lost Canvas, Saintia Sho, Soul of Gold etc etc…) anche se non visibile con chiarezza (bisogna ben interpretare e spolpare le opere che si leggono e guardano u.u ) tutte quelle menzioni alla mitologia europea o ai culti e filosofie orientali, che vanno in qualche modo ad influire sulle personalità dei personaggi, e anche, perché no, qualcosina legata all’astrologia e astronomia, in questo caso legati in special modo ai Cavalieri d’Oro in quanto sono i cavalieri sotto i 12 segni dell’Eclittica, ovvero quelli che noi conosciamo come i segni zodiacali e tutto questo rende l’opera completa e i suoi protagonisti alquanto intriganti.
Uno dei personaggi della “Saga Classica” (considero con questo nome la serie con protagonisti Seiya e compagni u.u ) a cui tengo particolarmente (anche se quando ero piccina e lo vedevo in televisione ne avevo un poco paura ) è sicuramente Saga di Gemini (il custode della terza casa e cavaliere, come dice il nome, sotto al segno zodiacale dei gemelli ).
Saga è uno dei personaggi che apprezzo di più della serie e per un fatto alquanto rilevante ovvero la sua grande psiche e complessità a livello caratteriale oltre al bagaglio bello pesantuccio che si porta dietro e grava sulle sue spalle. Il tormento interiore che lo corrode e lo attanaglia è uno dei punti particolari di Saga e che lo rende molto umano ai nostri occhi e non solo come un cavaliere dall’armatura scintillante, senza macchia e senza paura perché di fatto Saga è composto da luci ed ombre, è umano e prova sentimenti profondi anche discordanti in più occasioni e prova anche lui paura come tutti noi.
È il cavaliere d’oro che attorno a sé fin dagli inizi si porta appresso un’aura di mistero, tant’è che prima di conoscere realmente Saga devono passare molti capitoli e molti episodi perché all’inizio, noi sappiamo pochissimo, se non nulla della sua reale identità, del suo passato, della sua famiglia e cosa gli è realmente accaduto. È da molti considerato un personaggio malevolo, ambiguo ma parecchio potente e soprattutto dotato dal grande senso di giustizia (quando torna ad essere il vero Saga) e di una mente geniale, un ottimo stratega in cui riesce a pianificare e gestire tutto nei minimi particolari come se stesse giocando ad una partita a scacchi.
Quando, poche righe più in su, dicevo che dalle personalità dei personaggi si può carpire molto più di quello che vediamo in un primo momento, la particolarità di Saga è di avere dentro di sé quelle che sembrano due entità distinte (di cui una sola è quella vera), una definita comunemente come “parte malvagia” e l’altra “parte buona”. Questa caratteristica è da attribuire, senza ombra di dubbio al segno zodiacale di cui lui è cavaliere: i Gemelli.
Sappiamo tutti, chi più e chi meno che in astrologia il segno dei gemelli è caratterizzato da una notevole intelligenza, furbizia e arguzia ma è da sempre definito un segno MUTEVOLE oltre ad essere uno dei segni “doppi” anzi…è il segno doppio per eccellenza. Kurumada furbacchione ha sicuramente attinto da queste perle astronomiche per modellare la psiche del cavaliere d’Oro dei Gemelli. Non solo, anche in Lost Canvas è presente una caratterizzazione simile anche se più profonda e con un background un filino diverso da quello del nostro buon Saga. L’idea di base non è nemmeno male, Kurumada già dall’inizio afferma tramite la sua opera che il cavaliere e la sua armatura sono un tutt’uno e ogni Saint trae la sua forza dalla costellazione che gli fa da guida.
Però come dicevo inizialmente, Saga non è un personaggio solo ed esclusivamente cattivo perché in principio lui è un giovane uomo di buon e nobile animo, gentile, benevolo e saggio oltre che forte e con un gran principio di giustizia, pensiero radicato e forte tra le file della dea della giustizia e giusta guerra qual è Athena. Un po’ come dice il buon vecchio Sirius in Harry Potter e come sottolinea in quest’opera il grande e saggio Mu di Aries, ogni persona per quanto possa essere di animo nobile e gentile ha in sé, nascosto nei più reconditi angoli dell’animo, una parte oscura. Gli esseri umani non sono perfetti e quindi hanno dei difetti, chi più e chi meno.
La domanda che dobbiamo porci è: cos’è, allora, che lo ha condotto verso la via del male, tanto da fargli perdere la ragione e il suo vero io? Perché la parte negativa e buia del suo animo ha preso all’improvviso il sopravvento?
La risposta è nella serie e non ve lo dirò, altrimenti vi rubo il divertimento e non mi pare sia il post adatto su cui soffermarsi su questo argomento!
Passiamo ora al secondo personaggio della saga classica che amo di più. Qui entra in gioco un affetto particolare per questo cavaliere così come per il cavaliere dello stesso segno in Lost Canvas (che tra l’altro compie gli anni il mio stesso giorno!! Se non è destino questo ), ovvero entrambi sono i cavalieri del mio segno zodiacale: l’Ariete.
Se siamo nella saga classica, di chi mai sto parlando se non di Mu di Aries?
Sin da bambina questo cavaliere mi aveva affascinata per i suoi modi eleganti, gentili e tendenzialmente poco rudi e tanto pacifici che a volte potrebbero stonare se pensiamo ai Cavalieri di Athena solo ed esclusivamente come a degli energumeni pronti a lottare, fare cazzotti e basta. In realtà sono sempre stati, almeno i cavalieri d’argento e i dorati, molto di più di questo e Mu di Aries n’è la prova vivente.
Di lui ho sempre amato la sua gentilezza e la sua voglia di aiutare come può chi è in difficoltà (vedere le scene in cui ripara le armature e aiuta Shiryu di Dragone quando arriva nel Jamir ) oltre al fatto di essere un buon consigliere, amico ed affidabile e che dona sempre ottimi e saggi consigli oltre che vere e proprie lezioni. È uno dei cavalieri con l’intelletto sopraffino, quello che noi potremmo considerare come “topolino da biblioteca” e in questo, io stessa mi sento affine al caro Mu. Inizialmente e special modo nella saga della “scalata alle 12 case” vediamo un Mu che assomiglia sotto molti aspetti ad un maestro, nel vero senso della parola, dove istruisce, avvisa e mette in guardia i cavalieri di Bronzo (ma che parla a fare Mu che tanto loro sono dei raccomandati e hanno praticamente la strada spianata? Manca solo il tappeto rosso lungo la via e abbiamo fatto tombola! ).
Un’altra cosa che adoro di questi cavalieri d’Oro, è l’amicizia o l’affinità che hanno tra di loro, Mu in questo caso con Aldebaran di Taurus. Amo l’amicizia tra questi due personaggi che sembrano, caratterialmente e fisicamente lontani anni luce tra loro. Uno dai tratti eleganti, nobili e dall’animo pacifico ma risoluto e l’altro un armadio a quattro ante ma dal carattere burlone, amichevole e socievole, molto più incline e aperto verso gli altri rispetto Mu che pare il più introverso tra i due. Sarà per questo che nella serie Hades io piangerò come una scema, consumerò fazzoletti su fazzoletti quando si arriverà al triste momento oltre che commuovente addio che Mu dona al suo amico Aldebaran. Oltre a questo vedremo un Mu che grazie alle sue doti e alla sua forza riuscirà a vendicare la morte dell’altro cavaliere d’Oro.
Inizialmente questo Saint non appare come tale ma lo incontriamo come un giovane uomo forte, leale, di poche parole rispetto ad un caro Cavaliere d’Oro del Leone o di un effervescente cavaliere d’Oro dello Scorpione di nostra conoscenza (Aiolia e Milo ) e profondamente saggio, isolato nello Jamir ed occupandosi di riparare le armature dei cavalieri.
Anche lui è avvolto da quel velo di mistero che avvolge anche Saga, forse, a causa dalla sua misteriosa e affascinante etnia. Kurumada stesso ha affermato che Mu come anche il piccolo Kiki, Shion di Aries, Sage, il gemello Hakurei e Yuzuriha, sono discendenti degli alchimisti di Mu, coloro che nell'antichità crearono le armature dei cavalieri di Athena, e che le loro sopracciglia (quei segnetti rotondeggianti od ovali) sono la prova dell'appartenenza a questo gruppo etnico antico (vorrei sottolineare che lo dice pure l’Hypermyth u.u).
Una delle caratteristiche più belle di questo personaggio e che è anche in linea con quello che si dice sul suo segno zodiacale di cui lui è custode, è sicuramente il contrasto tra i suoi modi pacifici e delicati con quel spirito pieno di determinazione, forza e coraggio che dimostra e sfoggia in special modo nella saga di Hades. Sarà in questa saga che finalmente vedremo Mu combattere e far sfoggio delle sue più grandi abilità telecinetiche e dei suoi attacchi sempre ben precisi e d’impatto.
Una frase di Shion n’è la prova vivente: "Per la prima volta, malgrado il sorriso elegante che illumina il suo volto, Mu parla con la forza e l'autorità di un Ariete d'Oro"
Questo ci fa capire come Mu, apparente calmo, sensibile e non incline alla violenza e alla lotta se non strettamente necessario, possa essere nei momenti opportuni un cavaliere fatto e finito. Coraggioso e non incline a venir meno alla parola data oltre ad attaccare chiunque, tanto da mettersi contro il suo stesso maestro, per proteggere qualcosa o qualcuno che a lui è più caro.
Ora magari riceverò una bombardata di pomodori marci in faccia ma devo dirlo…tra le mie preferenze ci sta anche DeathMask di Cancer (il nostro caro granchietto di origine italiana u.u per la gioia della nostra Shine )
Il nostro caro DeathMask è senza ombra di dubbio quel personaggio che appare come tutto fuorché un Saint devoto ad Athena e che segue i canoni imposti dalla suddetta divinità.
Potrebbe apparirci come il cattivo per eccellenza vista la sua assenza di pietà di fronte anche ai più deboli di lui. Questo fa apparire fin dalla sua prima apparizione come un personaggio crudele e che uccide non solo per il semplice gusto di farlo ma che non ha ripensamenti e nessuna pietà a mietere vittime ma questo è quello che vediamo rimanendo nella superficie riguardo la caratterizzazione di tale personaggio.
Questa sua personalità violenta e “cattiva”, che pare in tutto e per tutto più uno Specter (un guerriero votato ad Hades) più che un Saint di Athena ci portano verso un’unica e sola strada, ovvero quella di dover odiare questo personaggio.
Sbagliato!!! Anche qui dobbiamo porci delle domande: Se DeathMask è un Saint di Athena cosa l’ha spinto a divenire così cinico e violento?
Sappiamo che sono le stelle a decidere e decretare chi sarà il cavaliere a rappresentare tale costellazione ed essere il legittimo possessore e guardiano dell’armatura in questione. Indi, DeathMask non è apparso al Santuario della dea e ha rubato l’armatura del Cancro, divenendo di fatto il cavaliere d’Oro, non è così che vanno le cose.
Per cui, a rigor di logica, essendo che i cavalieri d’Oro sono scelti da giovanissimi anche durante il loro addestramento, sono state le stelle a scegliere quel mascalzone di DeathMask come valido cavaliere di Cancer. Deve essere successo qualcosa di veramente importante, pesante e sconvolgente ad un giovanissimo DeathMask per fargli maturare in età adulta questo macabro credo e stile di vita.
DeathMask ci appare da sempre, e anche da ragazzino sicuramente, come un giovane uomo con un carattere chiuso, scontroso, antipatico, dove la sua vera personalità è completamente nascosta da una “maschera” composta da arroganza, strafottenza e quel dannato sorriso malevolo sempre dipinto sul suo volto e che non lo abbandona mai, neppure quando la sua armatura lo abbandona.
Questo cavaliere in definitiva è un ragazzo che a causa di qualche grave trauma infantile, magari anche durante il suo stesso allenamento, ricordiamoci che l’armatura del Cancro è legata a doppio filo con l’Ade, e più precisamente con l’ingresso nell’Ade, dove giorno dopo giorno inizi ad aver a che fare con la morte stessa e questo non è per nulla facile, specie in dei ragazzini e per conquistarsi l’armatura, farsi accettare, sopravvivere, farsi valere ha dovuto combattere contro tutto e tutti e questo può influire tantissimo su qualunque individuo.
Se non fosse un vero Saint non si sarebbe neppure fatto alcun scrupolo a combattere insieme agli altri cavalieri redivivi nella serie Hades e contribuire quando si trovano tutti di fronte al muro del Pianto. In Soul of Gold ci appare un DeathMask sempre sfacciato, che si ubriaca dalla mattina alla sera, gioca d’azzardo e che sfoggia quel suo caratterino da ribelle che noi tutti conosciamo ma con una grande ed enorme differenza: ovvero ha abbandonato quella maschera di cinismo, falso oltretutto.
Ed è qui che con i suoi mille dubbi che vediamo il VERO DeathMask. Scherza anche qui di fronte al pericolo e alla sua possibile disfatta ma è più vero e ci appare più umano di qualunque altro personaggio.
Passiamo oltre e andiamo avanti che la scalata lungo la mia lista dei personaggi preferiti ( e vi chiederete: ma quanto sono? Eh parecchi temo u.u ma andiamo avanti miei prodi cavalieri qui giunti!! Eheheh ).
Arriviamo (con sommo gaudio della nostra Miri ) alla quinta casa, dove il custode è un giovane ragazzo protetto dalle stelle della costellazione del leone: sto parlando di lui, del cavaliere più virile e pieno di orgoglio, Aiolia di Leo!
Che dire di questo Cavaliere d’Oro se non che ci appare fin da subito come il classico cavaliere, dall’animo nobile, serio, giudizioso e giusto. Un vero paladino della giustizia, nel vero senso della parola. Pare che in questo giovane Saint, così vicino agli ideali medievali europei dei cavalieri che ritroviamo nei romanzi o nelle ballate, alberghino molte virtù ed appare come un giovane uomo ideale, classicheggiante e perché no, un poco come il David di Michelangelo (insomma, meraviglia delle meraviglie! )
Ma Aiolia è molto più di questo.
Ha alle spalle un grave e pesante fardello da doversi portare appresso, anzi tutti lo etichettano come il fratello del “traditore”, un ragazzo di cui non fidarsi vista la parentela che accorre tra lui e Aiolos di Sagitter che prima dell’inizio della saga, nella notte degli Inganni, portò in salvo la piccola Athena dalle mani del malvagio Gran Sacerdote. Se tutto questo grande e triste onere potrebbe far demoralizzare e spezzare una persona, in Aiolia non succede. Barcolla ma non vacilla mai del tutto, rimane saldo nei suoi ideali e pensieri ed è leale con cui sa ottenere la sua fiducia e una volta raggiunta è assoluta.
Appare come un uomo d’onore e assolutamente votato al coraggio oltre che non permette a nessuno di farsi beffe di lui. Il suo dramma interiore e la devozione silenziosa verso il fratello è commuovente ed è una delle particolarità di Aiolia, che mi sorprende sempre, in positivo, perché sapendo e malauguratamente accettando quel “marchio dell’infamia” imposta su di lui come un tatuaggio, per via dell’atto codardo e da traditore del fratello maggiore, il suo voler espirare le colpe del fratello come se fossero sue, volersi ergere a protettore di tutto e tutti, rimanere ed essere nel giusto, porta questo personaggio ad essere uno dei più belli e profondi di Saint Seiya, così diverso da Regulus e Ilias della serie Lost Canvas.
Inizialmente il pensiero che il fratello fosse un traditore ne mina l'animo al punto che negli anni in cui cerca di riabilitarne il nome anche se coloro che dovrebbero essere suoi compagni d’arme lo guardano con disprezzo, sviluppa un sentimento contrastante di amore e delusione nei suoi confronti arrivando ad avere un atteggiamento distaccato nei confronti del mondo esterno e dello stesso Santuario, di cui sovente non rispetta le regole e gli atteggiamenti formali pur rimanendo comunque molto fedele.
e la scalata non finisce certo qui… “il dolore ha un colore…CUSPIDE SCARLATTA!!!!”
Chi mai può essere la persona che dice queste semplici ma emblematiche parole??? Non è altro che lui, il custode dell’ottava casa, il protettore del segno dello Scorpione: Milo di Scorpio!
Milo si presenta subito come un valoroso e stoico guerriero. È un soldato fatto e finito, leale fino al midollo alla dea Athena, alle sue ideologie e allo scopo che hanno i Saint sulla Terra e indubbiamente è leale al Gran Sacerdote (chi mai non lo sarebbe visto quanto lui sia convincente avendo prove schiaccianti contro Aiolos e quello che stava per fare o NON fare…ma testimoni a parte il Gran Sacerdote non ce n’erano per cui mettereste in dubbio la parola di una persona di cui ti fidi da quando eri un bimbetto??? Ovvio che no u.u ).
Milo, per quanto Kurumada sia un poco scemotto a caratterizzare i suoi personaggi, ha un carattere e personalità molto complessa anche se l’autore non ci aiuta a sostenere questa tesi ma questo fattore ricade sul 99 % dei personaggi. Kurumada ci lancia delle briciole qui e lì e siamo noi che dobbiamo riuscire a cogliere tutto e ricreare il quadro completo e questo capita con Milo di Scorpio.
Inizialmente devoto e fedele seguace del Gran Sacerdote (o falso Sacerdote u.u ) ma poi vediamo come a poco a poco il nostro Milo, vedendo quello che avviene attorno a lui, inizia ad insidiarsi in lui un dubbio riguardo la sua fedeltà al Gran Sacerdote, ponendosi delle domande fondamentali, ovvero: ci ha mai detto la verità il Gran Sacerdote? È veramente l’uomo che sostiene di essere e che si erge a protezione di tutti noi?
Tutto questo però lo tiene ben nascosto agli occhi di tutti. Passa dunque dalla cieca fedeltà al dubbio più insidioso, dal pragmatismo all'idealismo, rimanendo però sempre coerente a se stesso e con quello che lui è, con i suoi puri ideali.
A dirla tutta Milo è uno dei personaggi più belli della saga, appare sagace, incline a seguire con dedizione le regole stabilite ed è un vero soldato con dei forti ideali, coraggioso e focoso pure, tralasciamo il fatto che me lo immaginavo sempre in abiti civili con una dannata giacca in pelle che con mia somma gioia dopo così tanti anni quelli della produzione dell’anime hanno veramente realizzato infatti in Soul of Gold nemmeno farlo apposta indossa una giacca di pelle nera ed io ero e sono in un brodo di giuggiole…che poi mi immagino pure che vada in moto a scorrazzare per la Grecia notturna questo è un altro discorso! Abbiate pietà di me ahahah .
Un altro punto molto importante e che caratterizza questo personaggio è l’amicizia che lo lega a Camus dell’Acquario. Un’amicizia sincera e profonda, tanto che per tutto lo scontro tra il cavaliere del segno dell’acquario contro l’allievo Hyoga, questi due amici, Camus e Milo si tenevano in contatto telepaticamente.
Un’amicizia che può apparire strana in quanto i due cavalieri d’Oro non possono che apparire così diversi l’uno dall’altro: uno focoso e l’altro glaciale, uno estroverso e l’altro introverso, che agisce d’impulso e l’altro calcola ogni minimo particolare senza lasciare nulla al caso, ma…è proprio quest’enorme diversità tra loro che fa apparire la loro amicizia come vera e reale, autentica come per Aldebaran e Mu oppure DeathMask e Aphrodite.
Io mi fermo qui! Anche se avrei da dire moltissime cose anche sugli altri personaggi, in particolare su Camus, Aprhodite e Aiolos o come i personaggi stessi che appartengono a Lost Canvas che io amo alla follia!
Ma sicuramente ci sarà un’altra occasione per parlarne
Spero sia chiaro il mio punto di vista, soprattutto riguardo al fatto che non riesco a preferire un solo e singolo personaggio, che sia di un anime o di un romanzo occidentale.
Alla prossima e scusami il ritardo per la risposta (ho avuto un sacco di problemi )
|
|