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Rieccoci per un resoconto su Gin, anche se era già disponibile un articolo a lui dedito.
Quando Shinichi vide per la prima volta Gin nello sguardo, ebbe sin da subito la brutta impressione che il figuro sinistro non avrebbe avuto il benché minimo scrupolo a commissionare un delitto. Il suo sguardo è freddo e penetrante, e molto eloquente, tale da lasciare senza parole chi lo fissa.
E, come volevasi dimostrare, nel volume 2, si è dimostrato impassibile. Quando la sorella di Shiho, Akemi, non gli disse il luogo in cui aveva nascosto i soldi rubati, le sparò, senza esitare, togliendole la vita.
Nel volume 24 sorge quasi spontanea la domanda: Gin è attento a questo punto? È riuscito a notare un capello di Ai, nella sua macchina, per il solo colore. Seppure particolare, è incredibile come nulla riesce a nascondersi ai suoi occhi.
Non solo un occhio attento, ma anche un'obiettività senza pari. È vero che, nella situazione in cui si trovava, doveva farlo, ma è facile parlare con il senno di poi: chi si sparerebbe ad un braccio per evitare che un tranquillante entri in circolo? Il tutto, sempre nel suddetto volume, il 24.
E le sue doti non sono sicuramente ignorate. Sembrerebbe che lui sia in contatto con "quella persona", il capo indiscusso.
Gin usa sempre la sinistra, non importa se per impugnare la pistola oppure per atteggiamenti più usuali.
Inutile aggiungere che la personalità di Gin è semplicemente unica: ha una capacità abnorme di osservazione, eccelle in fatto di deduzioni ed è spietato. Dimostra di non ricordarsi neppure delle persone che uccide, anche perché togliere la vita ad un'altra è una cosa che non lo tocca, come dimostra il suo sguardo. Alto e con i capelli lunghi, non si ferma neppure davanti ad un collega. Se intralcia l'organizzazione, non si farà scrupoli, e, forse proprio per questo, ha ottenuto la fiducia di "quella persona".
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