Posts written by secrom98

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    Shinichik: Grazie e continua a seguire! :D

    Chris Vineyard: Sono contento che mi segui ancora, mi piacciono i tuoi commenti :D
    Sempre il solito Kudo :asd: pero' dai in parte lo si comprende :lol:
    Si le scene fra Amuro e Shiho mi impegno tanto nel farle, piacciono tanto anche a me :D
    Sulla ragazza...non posso rivelare niente :D comunque ti voglio aiutare, Jodie non puo' essere perche' era stata riportata ferita all'ospedale insieme a Camel e poi non avrebbe motivo ormai di travestirsi e fingere con Conan...Vermouth piu' probabile ma l'abbiamo lasciata alla base mibbica, e se ricordate e' il Boss ora che entra in scena per cacciare le tre S :D
    Akai e' ancora sotto i ferri XD

    Shinichi00: Attenzione, mica ho detto che Amuro e Shiho si mettono insieme, ho parlato solo di legame :P
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    Capitolo 44: Legami rotti e legami che sbocciano.

    Ran, in lacrime e col cuore a pezzi prese l’ascensore e le porte si chiusero mentre Conan spiccò un salto per raggiungerla e finì addosso alle porte chiuse facendosi anche male.
    Scelse le scale e correndo più veloce che poteva si fece tutte le rampe: Ran era arrivata al pianoterra e sempre di corsa si avviò verso l’uscita, quando qualcuno spuntò dal nulla travolgendola.
    Ran cadde a terra e con stupore notò chi aveva davanti: capelli ramati e occhi gelidi, davanti a lei c’era Shiho Miyano, alias Ai Haibara.
    Ran arrivò alla conclusione che era tornata piccola anche lei e con quella statura non doveva neanche averla vista e si erano scontrate…balbettò delle scuse e le porse la mano per aiutarla ad alzarsi ma lei non la prese e si alzò da sola, fissandola.
    Ran in quegli occhi vedeva tristezza e si chiese cosa nascondeva quella scienziata tornata piccola e cosa sapeva Shinichi su di lei: Shiho, di nuovo in un corpo da bambina che al contrario di Shinichi non aveva mai odiato, fissava Ran e in lei vedeva la figura di Akemi Miyano, la persona a cui aveva voluto un bene dell’anima e avvertì un nodo alla gola.
    “ Ran!” urlò qualcuno in quel momento: Conan era arrivato al piano terra con varie fitte ai fianchi e mentre le raggiungeva disse anche:” Haibara? Finalmente ti ho trovata!”
    Conan era ancora a una ventina di metri di distanza dalle due e Ran guardò la ramata sorridendo:” Ci vediamo.”
    Le voltò le spalle per andarsene di corsa e mantenere più distanza possibile da Shinichi quando sentì una voce dire:” A presto.”
    La ragazza sussultò e vide Ai allontanarsi: poi la bambina voltò un attimo la testa e fece un sorriso, per poi sparire in un corridoio.
    Ran era rimasta colpita da quel gesto ed era ferma lì: poi si rese conto che ormai Shinichi era a meno di dieci metri da lei e riprese a correre, con tutte le sue forze e uscì dall’ospedale, sempre con Conan dietro che pareva disperato.

    Ai si era fermata dietro il muro e aveva visto la scena: scuotendo la testa si avviò per un corridoio quando una voce disse:” Perché girovaghi per l’ospedale sfuggendo a tutti?”
    Ai si voltò e vide Tooru Amuro che sorridente la raggiunse e la sua replica fu:” Non sono affari tuoi.” e senza degnarlo più di un occhiata continuò a camminare, affiancata da lui.
    “ Tu mi hai un po’ consolato con quelle parole di prima.” iniziò e lei alzò un sopracciglio:” Non mi pare che ci siamo mai incontrati prima.”
    Lei ovviamente doveva mantenere la sua copertura, dato che aveva parlato con Amuro nelle sue vere sembianze ma lui fece un sorrisetto:” Non fare tante storie, il tuo amico Kudo mi ha detto tutta la verità su di voi.”
    “ E perché te l’ha detto?” chiese lei un po’ sorpresa e lui disse:” Ha detto che ormai davanti a lui si era esposto e infatti io da prima di tutto il CASINO di oggi lo tenevo d’occhio, anche se chiaramente non immaginavo fosse Shinichi Kudo rimpicciolito….e poi essendo un agente CIA potrei aiutarlo volentieri contro di Loro.”
    “ Vorrai dire sfruttare me e Kudo per arrivare all’Organizzazione” disse Ai e lui rimase vagamente colpito:” Colto sul fatto….la tua prontezza è pericolosa.”
    Lei ignorò l’ultima affermazione e sbuffò:” Ormai anche cani e porci sanno chi è Kudo…persino la ragazza dell’agenzia, da quanto ho potuto constatare poco fa.”
    Lui chiese:” Intendi Ran?” e quando lei annuì il biondo sorrise:” Hai capito che sa tutto dalla scena di prima? Potresti fare la detective.”
    “ Non cercare di adularmi” lo freddò lei:” Che poi non ci guadagneresti granchè corteggiando una bambina, era più saggio farlo prima che ero ancora adulta.” e gli fece un sorrisetto ironico.
    Amuro fece una risatina e lei proseguì:” E comunque non sono portata per fare la detective, quei tipi sono noiosi…..si credono chissà chi, pensano di saper fare tutto e si accollano tutto sulle spalle: spesso sono anche egoisti.”
    “ Con i detective intendi tutti quelli di questo mondo? Quindi anche io?” chiese lui e lei gli lanciò un occhiata:” Tu mi sembri un vanitoso egocentrico….però dentro mi sembri molto sensibile.”
    “ Anche tu all’apparenza sembri fredda e cinica, ma nascondi una sensibilità unica, che non mostri a nessuno…” e la fissò con sguardo indagatore mentre lei sorrise amaramente:” A qualcuno l’ho mostrata…”
    “ Alla persona che ami?” chiese lui di getto e quando Ai lo guardò sbigottita lui sorrise:” Anch’io avevo quello sguardo perso tempo fa e pure quello stesso identico sorriso amaro….certo, lo ho ancora però ora per altri motivi…”
    “ In che senso? Piantala di fare il misterioso, o dici le cose chiaramente o te le tieni per te, ma non parlare lasciando pezzi per strada!” sbottò lei e lui disse con voce sicura:” Tu sei abituata a leggere la gente come un libro aperto vero? Ma con me non ci riesci….inoltre nessuno è mai riuscito davvero a capirti, però io…mi sento molto vicino a te in tal senso, ti capisco, anche se non so cosa hai passato.”
    Ai dopo quelle parole si era incollerita:” Basta con questi discorsi, sono affari miei e tu non ti devi impicciare!” e camminando rapidamente svoltò l’angolo.
    Amuro le corse dietro piazzandosi davanti a lei:” Fermati.”
    “ Che vuoi?” chiese lei sprezzante e lui disse:” Io….ho sempre cercato qualcuno in grado di capirmi.”
    “ Io non riesco a farlo a quanto sembra.” osservò lei con tono annoiato e lui alzò di un poco la voce:” Io ho passato quasi tutta l’infanzia solo: non avevo nessuno. Akai mi salvò molti anni fa e una volta entrato nella CIA conobbi Hidemi, un altro tassello importante della mia vita.
    Akai e Hidemi hanno entrambi un brutto passato alle spalle per colpa dell’Organizzazione ma…nonostante ciò non riusciamo a comprenderci.
    Quando all’ospedale ho visto te, poco dietro Kudo…ho avuto una strana sensazione…e quando mi hai accennato al tuo passato, legato a Loro mi sono sentito confortato: qualcuno mi aveva capito, per la prima volta.
    Tu mi ritieni misterioso, ma non lo sono: semplicemente, dopo quell’Episodio, invece di starmene traumatizzato a vita o chiuso in me stesso come fece Akai dopo la morte di Miyano ho scelto di essere allegro.
    Non volevo che l’odio mi dominasse come è successo invece a Sera e l’ho racchiuso in un angolo del mio cuore, giurando a me stesso di uccidere “ quell’uomo”, e ho tentato di vivere: era molto difficile, ero un bambino e non legai mai con nessuno, dato che con Akai ci dividemmo e conobbi Hidemi quando ero già adulto.”
    Ai ebbe un brivido lungo la schiena:” Perché mi racconti queste cose?”
    Lui rispose:” Sai, quelli che sanno tutta la storia sono Hidemi, Akai e Okiya che oggi ho rivisto dopo più di vent’anni…tu ora sai un pezzo della storia ma…mi sto aprendo troppo.
    Il mio obiettivo è sempre stato stare allegro nascondendo il mio dolore e desiderio di vendetta ma adesso…non so più quanto posso contenermi, specie dopo aver incontrato Vermouth e Bourbon e averle quasi catturate avvicinandomi un bel po’ all’Organizzazione e quindi a Lui.”
    “ Lui chi?” chiese la ramata immaginando già la risposta in cuor suo e infatti indovinò:” Gin.” fu la risposta a denti stretti del ragazzo.
    “ Non farlo.” fu l’unico sussurro della finta bambina e Amuro alzò un sopracciglio:” Che vuoi dire?”
    Ai quasi urlò, incurante del posto in cui erano:” Non azzardarti a sfidarlo in questo modo!”
    Amuro scosse la testa con un sorrisino:” Ti ringrazio per la premura…ma da quando ho nove anni mi sono prefissato l’obiettivo di ucciderlo e nessuno mi fermerà, figuriamoci tu…e poi nel nostro dialogo quando eri ancora adulta non avevi detto che avresti rispettato le mie scelte?”
    Lei disse ansiosa:” In quella circostanza ho cercato di stare calma e farti ragionare e pensavo di averti convinto!”
    Amuro fece una risatina cupa:” Convinto? Figuriamoci se basta così poco…comunque ora basta, calmati.
    Io non ti odio e tu non odi me, giusto? Ci siamo appena conosciuti, non credo che debba essere proprio tu fra la gente che conosco a fare queste scenate.”
    Ai ritrovò la calma e fredda chiese:” E se te lo dicesse qualcun altro che è molto importante per te, ti dissuaderesti dal tuo assurdo proposito?”
    Lui scosse la testa:” Non hai proprio capito, sarebbe più facile convincere Sera a non uccidere Akai che non me a non uccidere Gin…nessuno mi dissuaderà.... però…un tempo queste paternali che mi fai tu le avrei desiderate ardentemente da un'altra persona…ma ora non m’importa più.” e chinandosi alla sua altezza scandì le ultime parole, con un tono quasi gelido e che si discostava da quello calmo e sicuro di prima:” E piantala di dire che è un proposito assurdo.”
    Lei fece un sorrisetto nervoso:” Perché, cos’è allora?” e lui la guardò per la prima volta gelido:” Se tu fossi al mio posto…faresti lo stesso: sto iniziando seriamente a perdere la calma, cosa che non succede da molti anni…è meglio che vado a chiedere notizie su Akai.” e con le mani in tasca si rialzò e si allontanò.
    Il ragazzo non aveva fatto neanche una ventina di passi che Ai spiccò una corsa e lo raggiunse, fermandosi davanti a lui come poco prima lo stesso Amuro aveva fatto con lei e disse con voce incolore:” Ti dico un ultima cosa, poi se vuoi puoi andartene.
    Anch’io ero come te quando Gin uccise una persona a me cara, ma nell’Organizzazione ero quasi sempre relegata in una stanza e allora decisi di farla finita con l’APTX suicidandomi, dato che finora era sempre stato accertato come veleno ma sono rimpicciolita e ho incontrato Kudo: il desiderio di vendetta man mano che passava il tempo è sparito, sono cambiata…ti consiglio di piantarla con la vendetta, non ottieni niente.” e lo guardò dritto negli occhi: al biondo gli parve di vedere una supplica in quegli occhi.
    Amuro non lo diede a vedere però era rimasto impressionato dal discorso e con un sorriso sussurrò:” Grazie.” e la superò allontanandosi.
    Ai guardò triste quel ragazzo che doveva aver avuto davvero un brutto passato e nascondeva tutto il suo dolore in quella maschera allegra…sicuramente pativa cose peggiori delle sue.
    Perché è il dolore a generare la vendetta e la vendetta a generare morte: che cosa poteva aver fatto Gin stavolta? E per giunta a un comune bimbo di nove anni….su una cosa comunque Amuro aveva ragione, lei leggeva bene nel cuore degli altri ma con lui la cosa non funzionava.

    Conan superò l’immenso parcheggio dell’ospedale e l’imponente cancello e guardò ai due lati della strada: di Ran non c’era traccia.
    Iniziò a correre, superando i vari passanti e urlando a gran voce il nome della ragazza ma niente da fare: proprio mentre correva urtò qualcuno e cadde a terra.
    Si aspettava di vedere Hattori, che col suo sorriso smagliante lo chiamava Kudo ma vide una ragazza: aveva capelli biondi, ricci e lunghi, alta più o meno come lui nelle sue vere sembianze e occhi castani.
    “ Oh sorry, non ti avevo visto!” disse lei con tono dispiaciuto e il mini detective balbettò:” Non fa nulla!”
    “ Cercavi qualcuno?” chiese lei molto spigliatamente e lui balbettò nuovamente:” Beh si….” ma poi la analizzò meglio e continuò la frase:” Signorina, lei è americana vero?”
    “ Eh?” esclamò lei stupita e Conan continuò:” Lei ha un accento tipicamente americano e quando si sforza di parlare giapponese il suo accento è molto cattivo!” e ironicamente pensò << Dopo la copertura della professoressa Jodie con questi americani in giro per il Giappone ho fatto pratica!>>
    La ragazza sorrise:” Yes, I am American! Good, detective!” e il finto bambino rimase un po’ frastornato.
    All’improvviso una folla enorme che puntava ad assediare un negozio con l’ultimo modello di cellulare uscito coinvolse anche loro, e la ragazza vedendo che Conan sarebbe stato come minimo spiaccicato gli afferrò la mano urlando:” Little boy!” e dopo un po’ riuscì a buttarsi fuori dalla calca e tirando con forza aiutò anche Conan.
    “ Uff…” sbuffò lei:” Ce l’abbiamo fatta!”
    “ Grazie…ma posso sapere il tuo nome?” e lei non tardò a rispondere, accompagnando il tutto con un sorriso a trentadue denti, tutti splendenti:” My name is Claire White! Is you?”
    Conan sorrise:” Mi chiamo Conan Edogawa, detective!”
    Lei lo guardò in modo strano e poi fece un largo sorriso:” Oh yes! Mi stupisco che tu conosca così bene l’americano dato che guardandoti a primo impatto direi che sei ai primi anni delle elementari!”
    Lui fu preso in contropiede:” Ehm…ho vissuto in America per un po’ e quindi sono abbastanza esperto anche se sono piccolo!”
    Claire lo fissò per un attimo e poi sorrise:” Capisco! Ah a proposito, prima ti ho chiesto se cercavi una persona e mi hai detto di si…beh siamo in due, anche io sto cercando una persona! See ya, little boy!” e con un occhiolino si allontanò lasciandolo disorientato.
    Il detective poi si scosse:” Lasciamo perdere…ora vado a casa del professore per prendere i miei gadget!” e riprese a correre.


    Eri Kisaki era distesa sul letto: in quei giorni il lavoro non le aveva dato tregua e ora voleva solo riposarsi.
    In più Kogoro l’aveva trattata male come al solito mentre lei era semplicemente in pensiero per lui: a un tratto qualcuno suonò il campanello ripetutamente.
    Di malavoglia andò ad aprire e con suo gran stupore si trovò davanti Ran, con le lacrime che le scendevano copiose dalle guance.
    “ Ran? Che ti è successo?” chiese lei e la ragazza rimase impetrita sulla porta ma poco dopo l’abbracciò piangendo, senza dire una parola e la madre potè solo farla stendere, intuendo che il motivo di una così tale sofferenza fosse quel ragazzo detective di nome Shinichi Kudo.


    Mi scuso per i mesi d'assenza che si sono ripercossi anche sulla fic, ferma addirittura dal 5 giugno...spero che nonostante cinque mesi senza nuovi capitoli i miei lettori ci siano ancora e la seguano!

    P.S: Il titolo e' riferito a Shinichi e Ran ( il loro legame che si e' appena rotto) e ad Ai e Amuro ( legame che sboccia) e seguite in particolare questi due, perche' svilupperanno un rapporto molto interessante :)
  3. .
    Capitolo 43: Incubo.

    L’auto di Yukiko giunse all’ospedale: Yusaku, Yukiko, Ran e Agasa uscirono tranquillamente dall’auto, apparentemente senza Conan.
    Entrarono dentro l’edificio e Yukiko disse ad alta voce:” Yusaku, vai a trovare quella tua amica, io, Ran e il professore nel frattempo andiamo da Kogoro!”
    “ Ok, poi vi raggiungo!” fece lui con un sorrisetto complice e arraffò da una cesta dei vestiti da bambino che comprendevano una maglietta a maniche corte, dei jeans e delle scarpe da tennis.
    Si avviò in bagno e si aprì la cerniera del giubbotto facendo ruzzolare Conan col respiro mozzo che disse infastidito:” Potevi fare più in fretta!” e il padre replicò:” Non volevo apparire troppo sospetto!”
    “ Bah, Hattori lo fece molto meglio di te!” e in quel momento ripensò ad Hattori che pareva sparito e s’intristì…dove poteva essere finito?
    “ Ehi Shinichi, i vestiti!” disse il padre scuotendolo dai suoi pensieri e lui li prese, entrò in un gabinetto e poco dopo ne uscì vestito.
    “ Ti stanno bene!” osservò il padre e lui ribattè:” Zitto! Speravo di non indossarli più questi vestiti!”
    Padre e figlio uscirono e quest’ultimo chiese:” Ma non c’era anche Amuro qui?”
    “ Boh, in sala d’attesa non c’era” e il figlio rimase un pò perplesso: dove poteva essere finito?


    Yukiko, con Ran e Agasa al seguito aprì la porta della camera di Kogoro e salutò i due con uno squillante:” Buongiorno!”
    Eri e Kogoro si svegliarono di soprassalto: lui nel suo letto e lei su una sedia accanto al letto.
    L’avvocatessa sbadigliò e disse con la voce impastata di sonno:” Yukiko….è ancora notte fonda.”
    “ E allora? Vedi come sono pimpante io!” e Ran a quel punto intervenne:” Mamma, sei rimasta qui fino ad adesso perché eri preoccupata per papà, vero?” e lei ribattè fredda:” Certo che no. Volevo andarmene, ma mi ha costretto a rimanere!”
    Kogoro sbraitò:” Non dire sciocchezze, io mi sono appisolato e sei rimasta tu!” e Eri arrossì di colpo e girò la testa dall’altra parte dicendo:” Bazzeccole!”
    Agasa approfittò del momento per bisbigliare a Ran:” Senti Ran, non dire ai tuoi genitori o ad altri ignari di tutto che Conan è Shinichi, lo sanno già troppe persone” e lei rispose a mezza voce:” Certo professore!”
    Yukiko disse:” Eri, io ti consiglio di tornare a casa tua, così ti ammalerai!” e Kogoro si intromise:” Già, ha ragione, sciò!”
    Eri parve molto offesa da ciò e disse tagliente:” Se è questo che vuoi va bene” e presa la sua borsa uscì dalla stanza sbattendo la porta.
    Yukiko era un po’ confusa:” Va bene che le ho detto di andare a riposarsi…ma non in questo modo….” ma le sue parole furono oscurate da Ran che esclamò arrabbiata:” Papà, cos’hai combinato?” e uscì dalla stanza chiamando la madre a gran voce.
    La ragazza riuscì a raggiungerla e la chiamò quasi urlando:” Fermati mamma!” e lei ribattè:” Non ho intenzione di star qui un minuto di più.”
    “ Ma aspetta un attimo!” tentò lei ma Eri fu categorica:” Sono rimasta qui anche troppo” e in quel momento si aprì l’ascensore; stava per entrare quando qualcuno ne uscì come un razzo, le finì addosso ed entrambe caddero a terra.
    Eri guardò la figura sconcertata e Ran disse:” Kazuha? Che hai? Dovresti riposare, ti hanno lasciato eccezionalmente una stanza per quello, dopo lo shock che hai preso per il rapimento!”
    “ E’ una storia lunga..” iniziò lei “ sediamoci lì e ti racconto” e indicò delle sedie: Eri approfittò di quel momento salutò velocemente Ran, entrò nell’ascensore e schiacciando il pulsante 0 che l’avrebbe condotta al piano terra se ne andò.
    Ran non era riuscita manco a spiccicare parola e andò a sedersi su una di quelle sedie, intristita.
    “ Ehi, che hai Ran?” chiese Kazuha e l’altra sorrise:” No, nulla: ma dopo che Subaru ti ha rapita che è successo?” e lei iniziò a raccontarle come era stata addormentata, la sua fuga disperata verso l’ospedale e il salvataggio compiuto da Sera, Shinichi e Yukiko.

    Conan e Yusaku avevano intenzione di prendere un ascensore e proprio in quel momento il cervello di Kudo lavorò febbrilmente << Aspetta un attimo…io mi sono rimpicciolito inaspettatamente…allora anche Haibara…>> ed imprecando si diede a una folle corsa alla cieca: poco dopo la sua testa cozzò contro qualcosa e cadde a terra con la testa che gli girava.
    Conan aveva urtato Amuro ed era caduto a terra, però sembrava sul punto di perdere i sensi: Yusaku accorse e il biondo, rivolto al ragazzino disse:” Oh, scusami Kudo.”
    “ Ssst!” gli fece Yusaku e poi chiese:” Ma che ha? Il cervello non connette e ormai pare aver perso i sensi.”
    Amuro fece spallucce:” E’ alto come un soldo di cacio e quindi ha sbattuto la testa nella fibbia del mio cinto…era a tutta velocità e quindi la botta è stata forte.”
    Yusaku annuì e prese in braccio il figlio rimpicciolito, ormai svenuto…

    ….Il liceale diciassettenne Shinichi Kudo si ritrovò a casa sua.
    Esclamò contento:” Sono tornato adulto!” e corse fuori, intenzionato ad andare a casa Mouri e una volta arrivato bussò alla porta violentemente.
    Ran aprì e disse stupita:” Shinichi?” e lui col fiatone disse:” Ran sono io, ti devo dire una cosa molto importante e stavolta lo farò chiaramente: ti amo!”
    Ran rimase con un palmo di naso ma poi abbracciò Shinichi in lacrime: sembrava tutto così bello ma ad un tratto dall’ombra spuntò Kogoro.
    Il padre della ragazza sbraitò:” Lascia stare mia figlia!” e sferrò un pugno contro il ragazzo, che sempre tenendo Ran a sé lo schivò; Kogoro incespicò e la sua testa cozzò contro il muro, e cadde a terra privo di sensi.
    Shinichi disse:” Ran, pensa a tuo padre, devo andare da una persona e torno!” e salutando la ragazza con la mano corse via.
    Aveva appena svoltato nella strada successiva che pensò << Ma che sto facendo…l’abbandono come al Tropical Land…>> e proprio in quel momento udì dei colpi di pistola.
    Col cuore a mille, il ragazzo tornò verso l’agenzia e notò una Porsche che si allontanava a tutta velocità sgommando.
    Con un brutto presentimento salì gli scalini dell’agenzia e proprio lì ebbe la visione peggiore della sua vita: Kogoro e Ran a terra, in una pozza di sangue.
    L’uomo aveva un buco in testa e la figlia ben sette proiettili nel torace: i due erano morti e il ragazzo, tremando visibilmente lesse il messaggio scritto col sangue accanto ai loro corpi;

    “ La tua donzella ha ricevuto sette pallottole, sette come le lettere del tuo
    nome e compresa quella che si è beccato Mouri fanno otto pallottole,
    il numero perfetto.”

    Shinichi era in panico, gli occhi erano fuori dalle orbite, il cuore andava rapido come non lo era mai stato ed era scosso da tremiti.
    “ Il numero perfetto…Ran…Kogoro…RAAAAAN!!” e con questo grido straziante si buttò a terra, strappandosi i capelli e piangendo a dirotto.
    A un certo punto spalancò gli occhi: gli era venuta in mente l’idea folle e corso dentro l’agenzia trovò del filo da pesca, se lo legò attorno al collo e strinse più forte che potè.
    Il ragazzo resistette per almeno 5 minuti, quasi come se il suo corpo si opponesse al cuore straziato e volesse continuare a tenerlo in vita, ma lui non aveva intenzione di sciogliere la presa e dopo 5 minuti di agonia il suo corpo cadde a terra esanime: il detective liceale, ragazzo famoso in tutto il mondo si era suicidato per il dolore, nonostante proclamasse sempre di essere contrario al suicidio…e l’agenzia Mouri divenne un tutt’uno col sangue….

    “ ARGH!”
    Conan aprì gli occhi e rizzò la schiena di scatto: era seduto su un letto, con la fronte incerottata…guardando bene capì di essere nel letto che prima era occupato da Heiji.
    Attorno al lettino c’erano Ran, Kazuha, Yukiko, Yusaku, Agasa, Eri e poco più lontano Amuro: quest’ultimo avanzò e disse:” Mi dispiace piccolo, il fatto è che sei spuntato all’improvviso…”
    Conan, che capì che il biondo doveva mantenere la recita per le poche persone che ancora lo credevano un bambino sorrise:” No, è colpa mia, mi son messo a correre senza badare a chi passava.”
    Kogoro, nel letto accanto brontolò:” Ehi marmocchio, che fine avevi fatto tutto questo tempo?” e Kazuha come se non bastasse ci mise il suo e indicò Agasa:” Questo signore infatti disse che Conan era partito con i genitori in America!”
    Agasa non sapeva che dire ma Conan intervenne prontamente:” Io in realtà sono andato dal professore e poi i miei genitori sono davvero venuti a portarmi via, ma che ci crediate o no appena l’aereo è partita c’e’ stata una raffica di vento: tutti i vetri si sono rotti in mille pezzi e dato che ho fatto la bravata di non mettere la cintura e sono molto leggero sono volato fuori dal velivolo.
    Un signore per fortuna mi ha preso al volo e ho trovato per caso Ran nei pressi dell’ospedale.”
    Kogoro alzò un sopracciglio:” E aspetti che creda a una storia del genere? E’ degna di un programma comico…comunque sia ora che sei qua non impicciarti negli affari degli altri come tuo solito!”
    Ran riflettè << Ora che so tutto è strano sentire Shinichi che inventa tutte queste scuse…da un lato fa ancora più male…pensare a tutte le scuse che progettava per tenermi buona…>>
    Conan si rivolse proprio a lei:” Ran-neechan, ti devo dire una cosa in privato” e lei acconsentì.
    Amuro salutò dicendo che doveva andare al bagno e Conan trascinò Ran fuori, e si accomodarono su due sedie.
    “ Che hai da dirmi Shinichi?” chiese lei e il finto bambino aveva la faccia di discorso difficile in arrivo:” Senti Ran…poco fa, mentre dormivo, ho fatto un sogno.
    Ero tornato adulto e mi ero dichiarato a te: mi sono allontanato dicendo che dovevo cercare una persona ma son tornato subito…” e in quel momento Ran lo interruppe con voce triste:” Proprio come quella volta al Tropical Land.”
    “ Già” fece lui e continuò:” Ho sentito degli spari e ho visto una Porsche allontanarsi….e nell’agenzia c’eravate tu e Kogoro morti, lui aveva un buco in testa e tu sette pallottole…Gin, il proprietato della Porsche e colui che mi ha rimpicciolito ha anche lasciato un messaggio col sangue che diceva che avevi beccato sette pallottole come il numero di lettere del mio nome e con quella di Kogoro facevano otto, ovvero il numero perfetto….non so cosa simboleggi l’otto ma dopo aver visto i cadaveri e il messaggio ho preso una corda e mi sono suicidato strangolandomi.” e finito il racconto cercò di evitare lo sguardo di Ran.
    Quando però dai suoi occhi iniziarono a uscire lacrime lui disse:” Non piangere, ti prego. Tutto questo discorso per dirti….che ho paura che questo sogno diventi realtà e finchè c’e’ una probabilità, anche minima, che succeda non starò mai tranquillo.
    Dopo essere tornato adulto ho girato mezza Tokyo e sono andato su e giù per tutto l’ospedale e…” ma Ran lo interruppe:” E’ per questo che quando hai risolto il caso in ospedale hai chiesto all’ispettore di tenere tutto segreto?”
    “ Si” disse lui:” E quindi ho preso una decisione, molto dolorosa ma devo….dobbiamo allontanarci, per un periodo di tempo indeterminato.”
    Ran ebbe una fitta al cuore:” E…perché?”
    Lui rispose:” Sono stato visto da tutti con le mie vere sembianze e anche se Sera e Vermouth tacciono non è escluso che qualcun altro mi abbia visto e l’Organizzazione magari sappia…e anche se così non fosse, tu ora sai di me: mi ero ripromesso che tu saresti stata fuori dalla questione eppure ho sbagliato e per non perderti ti ho raccontato tutto da cima a fondo, anche se avevi sentito il succo già mentre parlavo con Amuro….sono stato egoista e non ho pensato a eventuali pericoli e quindi ora che mi sono esposto così e prima, in auto ti ho raccontato moltissime cose ora tu sei in pericolo…e sinceramente meglio che ci separiamo con la sicurezza che tu stai bene che non stare uniti e ritrovare il tuo cadavere sotto casa tua.”
    Ran rimase zitta per un periodo di tempo non definito e poi parlò, con voce tagliente:” Quindi pensi che sarebbe stato meglio continuare a dire sporche menzogne? Ed è meglio separarci? E tu sei quello che dice di amarmi? O te la vuoi spassare con Shiho?” e ormai col volto coperto dalle lacrime si alzò e corse via.
    Nonostante tutti i propositi di separarsi lui non ce la fece e le corse dietro urlando:” Ran aspetta!” e non si accorse che dietro il muro Amuro aveva sentito tutto e guardava i due malinconicamente.


    Ho notato che in questo periodo c'e' carenza di lettori XD
  4. .
    Capitolo 42: La vera caccia ha inizio.

    La Porsche 356A arrivò nei pressi di un vecchio palazzo in rovina.
    “ Fermati qui, Whisky” intimò Gin e Okiya eseguì: Gin scese dall’auto e notando che Okiya era rimasto dentro con un cenno gli fece capire di venire.
    “ Come mai devo venire anch’io?” chiese Okiya e Gin rispose:” Il Boss deve vederti…inoltre hai di nuovo il codice di un liquore, sei di nuovo nero, nero e solo nero.” e si avviò verso il palazzo.
    Okiya dopo quella frase di Gin fece un sorriso indefinito che non si capiva se fosse un ghigno o un sorriso amaro…dopodichè seguì Gin.
    L’uomo dai lunghi capelli d’argento spalancò la porta, che malandata cadde a terra.
    “ Di certo non vivete nel lusso” fu il commento di Okiya e Gin lo gelò:” Che insopportabile che sei, non puoi star zitto o almeno non usare quella cazzo di ironia ogni santa volta?”
    Okiya fece un sorrisetto:” Io sono fatto così…sai Gin, sei spassoso.”
    Con quella frase però il biondino aveva superato il limite: Gin in una frazione di secondo aveva tirato fuori la pistola puntandola in fronte a Okiya e dicendo irato:” Non dire a me che sono spassoso….”
    Il ragazzo per la prima volta rispose duramente:” Non mi fai paura.”
    In quel momento Gin sgranò gli occhi, come folgorato e tentò di colpirlo in testa col calcio della pistola, Okiya lo schivò ma incespicò e cadde a terra.
    Gin si chinò accanto a lui e disse:” Addio. Ti farò saltare il cervello….ma prima voglio un ultima conferma: anche tu sei uno di quelli?”
    Okiya, che nonostante tutto non pareva intimorito rispose:” Anche i migliori segugi possono sbagliarsi e confondere gli odori.”
    “ Non io….io non mi sbaglio mai su questo…”
    “ Con questi tuoi sospetti il Boss penserà che quello che pensi che sia io in realtà lo sia tu e che quindi vuoi distruggere tutti i membri dall’interno, se lo sto pensando io figurati quel cervellone di un Boss.”
    Gin digrignò i denti, poi si rialzò:” Ti terrò d’occhio…ora alzati.”
    L’occhialuto si rialzò e riprese a seguirlo: salirono tre piani di scale, anche quelle malandate, senza dire una parola per tutto il tragitto e poi giunsero davanti a una porta verde scolorita e tutta coperta di ruggine.
    Gin stava per bussare quando dietro di loro spuntarono una donna con i capelli lunghi e biondi e un ragazzo con dei graffi addosso e un cappello calcato sulla testa che faceva intravedere solo la parte inferiore del volto…Vermouth e Sera erano arrivate anche loro alla base in quel momento e neanche loro si aspettavano di trovarsi Gin davanti, Vermouth in primis.
    Quando Okiya e il “ ragazzo” si guardarono il biondino disse:” Ma tu sei Sera Masumi, ovvero Bourbon…” ma Gin non lo aveva neanche ascoltato.
    Appena vide Vermouth sgranò gli occhi, iniziò a tremare di una furia cieca e l’aria intorno era diventata omicida: all’improvviso tirò fuori la pistola e le sparò addosso all’impazzata.
    Vermouth schivò abilmente le pallottole, ancora shockata dal fatto che Gin fosse vivo e si chiuse dentro la stanzetta che stava dietro quella porta arrugginita.
    Gin non se lo fece ripetere due volte e sparò anche addosso alla porta bucandola e a quel punto il ragazzo, ovvero Sera con un calcio nel torace spedì Gin contro il muro: non avrebbe mai permesso che uccidesse sua madre.
    Gin era pronto a rialzarsi, pieno di furia ma in quel momento la porta scricchiolò e si aprì facendo uscire Chianti, Korn, Kir, il neo-membro Martini e Vermouth e a chiudere il corteo il famigerato Boss: includendo anche Gin, Sera e Okiya praticamente c’erano tutti i membri dell’Organizzazione piu’ importanti nello stesso posto.
    Gin se ne infischiò anche del fatto che pure il Boss era presente e continuò a sparare verso Vermouth e Sera: quest’ultima schivò le pallottole in terra e buttò a terra Vermouth per proteggere anche lei.
    A Gin ormai rimanevano due pallottole e si lanciò alla carica contro le due: Sera si era messa davanti a Vermouth e Gin ormai aveva quasi premuto il grilletto contro di lei ma all’improvviso risuonarono vari colpi di fucile.
    Gin arrestò la sua corsa, con gli occhi sgranati e un rivolo di sangue: dopodichè fra spruzzi di sangue cadde a terra, non si era accorto che mentre lui pensava solo a voler fare di Vermouth un cadavere il Boss aveva sussurrato un ordine a Chianti e Korn, una sola parola detta freddamente:” Sparatelo.”
    Il Boss parlò:” Chianti, Korn, ottimo lavoro.” e poi si avvicinò a Gin mentre quest’ultimo lo guardava incredulo, non riuscendo a parlare e avendo solo voglia di gridare di dolore ma si mordeva le labbra facendosele sanguinare pur di non emettere un solo gemito.
    Il Boss torreggiava su di lui e disse:” Gin, ho capito tutto. Tempo fa ci son stati dissapori fra CIA e FBI e a quel tempo Akai era già nell’FBI.
    Si dice che i dissapori son nati da due persone che sfoderando i loro fucili si spararono addosso…conosco l’odio fra te e Akai, così come la mania che entrambi avete per i fucili e quindi mi sento abbastanza sicuro di dire che quelle persone eravate voi due, Akai era nell’FBI e quello della CIA eri tu.
    Tu per riparare il danno recato alla CIA ti sei infiltrato nell’Organizzazione: però per la pressione di non poter mai contattare nessuno e delle morti cruente sotto i tuoi occhi e l’odio verso Akai sei diventato un pazzo e ti sei prefissato un obiettivo….mettere zizzania e far uccidere tutti i membri.
    So che hai fatto: eri ossessionato da Sherry, hai sospettato senza ragione per molto tempo di Vermouth e le hai anche puntato la pistola dandoti anche arie sul fatto che fiuti i traditori.
    L’hai fatto diverse volte anche con Kir, ora hai di nuovo sparato addosso a Vermouth ma non solo….con i tre proiettili che hai sparato addosso alla porta mi stavi per colpire, azione naturalmente premeditata, ormai non reggevi più niente ed eri pronto a uccidermi nella mia base e davanti a molti altri membri a me fedeli…mi sei stato però anche molto utile dato che hai svolto molte missioni dando potere all’Organizzazione ma ora è il momento dei saluti….addio infiltrato.”
    Il capo dell’Organizzazione si chinò su di lui e gli puntò la pistola alla testa: stava per premere il grilletto quando successe una cosa inaspettata.
    Gin emise un forte ruggito a pieni polmoni, col sangue che continuava a sgorgare e con le ultime forze tirò fuori la pistola, sparò un colpo al braccio del Boss che teneva la pistola e con l’ultimo proiettile rimastogli sparò un colpo alla finestra lì vicino mandandola in frantumi: si alzò di scatto provando un dolore immenso e si lanciò dalla finestra, a un altezza considerevole.
    Il Boss, tenendosi il braccio sanguinante e senza una minima reazione di dolore disse freddamente:” Korn, finiscilo.”
    Korn si affacciò alla finestra, imbracciò il fucile e scorto il corpo di Gin che precipitava sparò e altro sangue schizzò dal suo corpo facendolo diventare un tutt’uno con esso.
    Chianti, che sembrava molto divertita da quello spettacolo esclamò:” Ehi Korn, il tuo braccio sanguina!”
    Korn alzò la manica e vide una scheggia del vetro della finestra rotta da Gin conficcata nel suo braccio e con una calma assoluta la strappò: tutti rimasero impressionati dalla calma assoluta che aveva ( Boss escluso) ma gli occhi esperti di Sera scorsero la mano di Korn che si graffiava il palmo per resistere al dolore e la sua pressione leggera sulle labbra.
    << Mph, sotto quegli occhialini cela molte cose>> pensò con un sorrisetto.
    Il Boss, incurante del suo braccio si affacciò alla finestra e vide il corpo tre piani più giù a mani e braccia aperte e Martini intervenne:” Pulisco io dopo, lei è d’accordo?” e il Boss fece un segno di assenso.
    Poi si rivolse a Okiya:” Sei Whisky, vero?” e lui, che davanti a Gin aveva fatto lo spavaldo col Boss era un po’ turbato rispose affermativamente.
    “ Guarda guarda, quel traditore dell’Interpol fuggito…Gin ti ha aiutato quella volta, vero?”
    “ A dire il vero voleva uccidermi ma qualcuno di cui non ho mai capito l’identità sparò a Gin e io riuscii a fuggire…però stavolta non ho motivo di tradirvi, ho anche fatto credere ad Akai e compagnia di essere una spia dell’Interpol e quindi anche se indirettamente ero già dalla vostra parte, ora però vorrei far parte dell’Organizzazione ufficialmente.”
    Il Boss non si scompose e chiese:” E’ vero che hai ucciso il capo dell’FBI?” e lui rispose prontamente:” Si. Prima l’ho mandato a nanna, poi l’ho sparato in testa e buttato l’auto in cui si trovava in mare.”
    Sera dal canto suo, oltre a essere rimasta stupita dal fatto che Black fosse morto, quell'uomo non riusciva a convincerla e neanche lo vedeva dato che era in ombra.
    “ Mi piacciono i tuoi modi di fare.” replicò il Boss “ A proposito….che fine ha fatto quindi Akai? Era stato avvistato dal mio informatore con una cicatrice e senza mano e non mi risulta che Bourbon ora faccia anche scomparire arti.”
    Sera prese parola:” Ero sempre io. Ricorda il nostro piano di scovare Akai? Dopo che per poco Chianti non mi ammazzava, la mamma mi ha proposto di cercare Sherry con le mie vere spoglie” e naturalmente anche di buttare un occhio su Shinichi e Ran e proteggerli in caso di bisogno, ma questo non poteva certo dirlo.
    Lui alzò un sopracciglio:” Ma a che ti serviva impersonare Akai dopo l’incidente con Chianti e dato che poi giravi già con le tue vere sembianze? E come si spiega la roba della mano?”
    Lei rispose:” Vede, prima tenevo rigorosamente una mano in tasca, stavolta ho voluto attuare un altro trucchetto: mettermi una giacca un po’ più grande nascondendo la mano sotto la manica, un trucchetto che ammetto è un po’ infantile, ma volevo vedere se almeno con questo stratagemma Akai si faceva vedere.”
    Chianti sbraitò:” Quindi quell’idiota che quando gli punti addosso il fucile ti ride in faccia eri tu?”
    Sera fece un ghignetto:” Scusami ma non riuscivo a resistere: tutti appostati, convinti di acchiappare Akai e invece ero io!”
    Korn disse con la sua solita calma:” Intanto quello che rischiava di essere impallinato eri tu.”
    Anche Kir intervenne:” Molto comodo, eh? Tu ti travestivi bellamente mentre Gin per poco non mi ammazzava accusandomi di tradimento.”
    Sera rispose:” Scusami, ma per raggiungere i miei obiettivi ucciderei chiunque!” ma mentalmente pensò che c’erano almeno tre persone per cui avrebbe sacrificato persino i suoi obiettivi.
    Chianti disse:” E allora? Akai è morto o no?” e la ragazza fece un piccolo sospiro e disse:” Si, è morto.”
    Sapeva che lo faceva per suo personale egoismo, altrimenti il Boss avrebbe mandato qualcun altro e quella era la sua vendetta…però le costò molto dire quella frase perché pareva quasi un gesto per salvare il fratello che tanto odiava.
    “ Ci hai fatto una bella figura di merda eh? Akai è vivo, lo ucciderò, solo io posso!” fece Chianti, scimmiottandola.
    Vermouth lanciò un occhiata di avvertimento a Sera, come a dirle di non andare in escandescenza davanti al Boss ma lei mantenne il controllo e disse:” Frena…ho detto che è morto, però non al valico di Raiha….l’ho ucciso io stesso proprio oggi.”
    Vermouth riuscì a nascondere lo stupore per quell’affermazione: a che gioco stava giocando Sera? Gli altri membri di canto loro rimasero di stucco e Kir sudò freddo….la sua copertura non sarebbe durata ancora per molto.
    Il Boss disse con la sua consueta freddezza:” Temo di non capire.”
    Sera spiegò tranquilla:” Quando ho detto che Akai è morto intendevo che l’ho ucciso io: sapete che ha fatto? E’ tornato a Tokyo in bella mostra senza nessun travestimento, chi non lo riconoscerebbe? Nel frattempo che stava rintanato nel suo nascondiglio come un topolino gli erano anche ricresciuti i capelli!”
    Il Boss pareva ancora incredulo e Vermouth intervenne prontamente:” Posso confermare anche io, l’ho incontrata e ho assistito mentre uccideva Akai.”
    Lui parve crederci e disse:” E così ci siamo tolti di mezzo due minacce considerevoli, Akai e il capo dell’FBI…e tutto grazie a voi, Bourbon e Whisky.”
    Sera a quel punto si voltò a guardare Whisky e la sua espressione diventò panico puro: appena era arrivata alla base non aveva guardato bene in faccia chi era quel tizio, poi era stata distratta dal casino fatto da Gin e in seguito quel tipo era rimasto sempre in ombra, anche quando rispondeva alle domande del Boss…solo ora riconobbe Subaru Okiya.
    A quel punto urlò:” Che cosa ci fai qui? Che hai intenzione di fare?”
    Okiya si aspettava che Sera avrebbe fatto così ma tenne la sua maschera e quindi si limito ad alzare un sopracciglio e il Boss chiese freddo:” Che stai dicendo, Bourbon?”
    Lei urlò:” Boss, non creda a una sola parola di quello che dice! Lui è un alleato di Akai, ormai deceduto e di un agente CIA di nome Tooru Amuro! Si vuole infiltrare qui! Lo uccida!”
    Il Boss guardò Whisky un po’ diffidente ma Okiya fece un passo avanti e disse calmo:” Non creda a una sola parola di quello che dice, insieme a Vermouth vuole distruggere l’Organizzazione, sono loro due i colpevoli, non era Gin!”
    Il Boss stavolta guardò Vermouth e Sera e la bionda fece un sorriso provocatorio:” Mph…Boss, davvero vuoi credere a una sola parola di questo tizio? Se noti da quando è arrivato lui c’e’ un sacco di confusione e un membro è stato ucciso, questo qua vuole seminare zizzania all’interno dell’Organizzazione e spiarla dall’interno….davvero vuoi credere a questo piuttosto che a me?”
    Sera intervenne con irruenza:” E’ un amico di Akai! Usa anche le sue stesse frasi, i suoi modi di dire, i suoi comportamenti e voleva emularlo per confondermi le idee quando ero in missione per scovarlo!”
    Il Boss a quel punto disse:” Bourbon, frena, frena….hai mai visto insieme Shuichi Akai e Whisky?”
    Lei riflettè:” Ora che ci penso no….Akai spuntò circa mezz’ora dopo che questo tizio fu arrestato dalla polizia, e poi non ho più visto Okiya…ma allora….Akai sei tu!” disse puntandogli il dito contro: sapeva che non poteva essere lui, ma sperava che dopo questa accusa il Boss uccidesse Okiya.
    Le labbra del Boss si incresparono in un sorriso:” Bravo Bourbon, è qui che ti volevo” si avvicinò appoggiandole delicatamente la canna della pistola alla fronte “ Mi hai mentito, hai detto con sicurezza di aver ucciso Akai, allora perché pensi che sia Whisky travestito? E anche tu Vermouth, sei sua complice dato che l’hai appoggiata nella sua bugia.”
    Sera sudò freddo: non sapeva più che dire, ormai si era fregata da sola, aveva rovinato tutto…Vermouth per sua fortuna non perse la calma:” Sera pensava di averlo ucciso ma lui si è salvato di nuovo come al valico di Raiha.”
    Il Boss la guardò:” E come puoi dire questo?” e lei rispose con un sorrisetto:” Come sei diffidente…l’ho visto io che fuggiva anche pieno di ferite ma ormai eravamo lontane e non ho avvertito Sera perché volevo farla stare con l’illusione di averlo ucciso…poi a te avrei detto la verità in separata sede.”
    Sera capì la recita e finse di prendersela con Vermouth:” Me lo dovevi dire, l’avrei ucciso sul posto! Non è possibile, rovini sempre tutto!”
    Il Boss parve convinto e come se si fosse ricordato solo in quel momento disse:” Dal momento che Akai al valico di Raiha a quanto pare si era salvato ed era ben nascosto, come d’altronde anche ora, Kir tu sei una traditrice….però non posso esserne sicuro al 100 %, magari ti ha fregato come oggi ha fregato Bourbon e quindi non ti ucciderò, se per caso mi sbaglio ho perso un valente membro per nulla….mi limiterò a imprigionarti, Chianti, Korn, buttatela in gabbia, tanto ho molte basi e in tante di queste ci sono tante celle.”
    Kir disse in panico:” No Boss, non è come crede, io non c’entro nulla, la prego!” ma Chianti e Korn l’afferrarono per le braccia e la portarono via.
    Una volta che i due cecchini furono usciti dalla base e partiti in auto il Boss riprese a parlare:” Quindi Akai è ancora in giro…beh almeno è crepato il capo dell’FBI....Vermouth, ti ricordi la missione che ti avevo affidato? E' andata bene?"
    Vermouth rispose prontamente:" No, purtroppo all'appuntamento sono venuti anche Gin e Vodka e hanno complicato un po' le cose e quindi la missione è fallita del tutto."
    "Capisco....ah Bourbon, mentre eri assente avevo confidato agli altri membri un mio sospetto sulla sopravvivenza di Shinichi Kudo…beh ora ne sono certo, il mio informatore lo ha avvistato! E questi sono i miei tre obiettivi!”
    L’uomo tirò fuori tre foto e le lanciò in aria, dopodichè dalla tasca prese anche tre freccette e con precisione inaudita colpì ognuna delle foto spedendole contro il muro con le freccette conficcate.
    In quelle foto c’erano ritratti rispettivamente Shiho Miyano, Shinichi Kudo e Shuichi Akai.
    Sera diventò di pietra mentre Vermouth non si scompose:” In che senso i tuoi obiettivi?”
    Il Boss sorrise:” Sinceramente mi sono stufato di questa situazione…Gin ha fallito, tu hai fallito, Bourbon ha fallito, Chianti e Korn non sono adatti a fare i lupi, Kir è in cella, Whisky tu sei nuovo e se non ce l’hanno fatta due veterani come Gin e Vermouth dubito che ce la faccia tu, mentre Martini…ti avevo affidato il compito di cercare Kudo ma ancora nessun risultato, inoltre sei pure tu un novellino e anche piuttosto irruento, perciò io personalmente scoverò e ammazzerò questi tre.”
    “ Lei? Non è rischioso?” chiese Martini e lui replicò:” Ho le mie precauzioni, gli ordini li manderò via mail, per il resto lascio le direttive a Vermouth.
    << Silver Bullet…sei nei guai…>> pensò Vermouth e poi chiese:” E quando inizierai a cacciarli?”
    “ Subito” disse lui “ Non ve l’ho detto, ma ho pure io delle basi in travestimento…inizierò subito e troverò i tre obiettivi, le tre S!” e lasciò lì tutti i suoi subalterni.
    Sera rifletteva in panico << Non era così che doveva andare…è tutto sbagliato! Ora il Boss cercherà Akai e non fallirà sicuramente, non potrò attuare la mia vendetta! E Shinichi e Sherry ora verranno braccati da lui, non avranno scampo e tutto per colpa mia, già la mamma ha dovuto fare i salti mortali altrimenti sarei morta come Gin….siamo nel casino totale!>> e rimase lì a fissare il pavimento tesissima mentre Martini scendeva baldanzoso a fare piazza pulita della carcassa di Gin.


    1) Nel dialogo fra Gin e Okiya ho omesso il soggetto volontariamente per creare dubbi ma penso che tutti abbiate capito cosa intendeva Gin quando dice a Okiya:" Tu sei uno di quelli", giusto? :D

    2) Questo ve lo ricorderete ma visto che e' passato molto tempo lo scrivo come appunto per sicurezza: Gin e' incazzatissimo con Vermouth perche' lei al porto tento' di ucciderlo e infatti lui si era salvato per puro miracolo XD

    3) Vi ricordate di Martini? Lo introdussi nei primi capitoli come uno dei sospettati di un caso e Conan scopri' che Gin l'aveva incaricato per dare la caccia a Kudo, dato che si era sparsa in giro la voce che fosse vivo...era un ragazzo assoldato da Gin qualche anno prima per ordini minori e di cui ha rivelato l'esistenza al Boss solo dopo il caso alla villa ( il capitolo dove lo presenta al Boss e quest'ultimo gli da' il nome in codice credo sia il 16) e di lui si e' capito che e' un tizio impulsivo, prepotente con i deboli e obbediente con i piu' forti e pare anche la mina vagante dell'Organizzazione ;)

    4) Avete notato che spesso spunta fuori questo informatore che riferisce le cose al Boss? La sua identita' e avvolta nel mistero :D

    5) " L'incidente con Chianti" di cui parlano Bourbon e il Boss e' chiaramente riferito al caso del centro commerciale presente nel manga in cui Bourbon si traveste da Fake e Chianti lo sta per sparare, convinta insieme a Gin e co. che quello fosse il vero Akai.

    6) I MIB che parlano con Sera come se fosse un maschio non e' un errore ma e' lei che sfruttando il fatto che non ha seno, modificando un po' la voce e calcandosi il cappello sulla testa voleva farlo credere e ci son cascati quasi tutti: gli unici che lo sanno sono Vermouth e il Boss che se ricordate l'ha scoperto qualche capitolo addietro quando hanno conversato per telefono.

    7) Quando il Boss alla fine dice che aveva affidato a Martini il compito di cercare Kudo l'ordine chiaramente non l'ho fatto spuntare dal nulla ora, nel capitolo in cui Gin lo presenta al Boss a quest'ultimo il ragazzo piacque e gli affido' quella missione ma Martini a quanto pare si e' trastullato XD

    8) E naturalmente avrete capito che Sera ha detto al Boss che aveva ucciso Akai perche' altrimenti quest'ultimo l'avrebbe fatto cercare qualcuno o l'avrebbe ucciso personalmente e Sera non vuole che altri lo uccidano dato che e' la sua vendetta....lo spiega non molti capitoli fa, poi pero' e' andato tutto in fumo per il giochetto psicologico del Boss. ;)

    Capitolo interamente mibbico e pieno di spiegazioni e rimandi a cose passate....e ora inizia la vera partita dato che il Boss si e' preso personalmente il compito di cercare quelli che lui chiama " le tre S". :D
  5. .
    CITAZIONE (Chris Vineyard @ 3/5/2014, 11:53) 
    Guarda che se dopo 2 mesi di agonia, fai morire Akai, prendo il mio Death Note e faccio una strage! XD

    Chiaramente si capisce che non ti piacciono le dichiarazioni troppo sdolcinate, altrimenti non avresti descritto la scena in questo modo.

    P.S. Sai che secondo me, non sarebbe male se postassi la tua fanfic anche su EFP, aiuta molto quel sito.

    Gia' fatto! :asd: li' ho pubblicato 15 capitoli circa ma non ho mai ricevuto praticamente recensioni, a parte qualcuna di qualche lettore che pero' seguiva e commentava la fic gia' sul forum...lo so che non devo interrompere solo perche' non arrivano recensioni e infatti sono andato avanti fino a 15-16 capitoli fiducioso ma la cosa perde un po' di senso se non hai almeno qualche commento :/
  6. .
    CITAZIONE (Chris Vineyard @ 2/5/2014, 18:49) 
    Sec!!! Finalmente!
    Allora, innanzitutto: "Buongiorno professore, dormito bene?!", e' importante riposare bene, stimola il cervello: infatti se non fosse pe per Agasa, Ran sarebbe ancora in giro chissà' dove.
    Temo che Akai rischi di finire all'opitorio, dopo 2 mesi in sala operatoria; spero vivamente di no..

    Interessante la conversazione tra Amuro e Shiho, entrambi hanno dei caratteri estremamente intensi.
    Sulla dichiarazione di Shinichi a Ran inerente alla propria identità, ti faccio i miei Iu sinceri complimenti, perché non è' per niente sdolcinata, anzi è' come vorrei che fosse nel Manga.

    Complimenti per il bellissimo capitolo^^

    Su Akai e' ancora incerto, chissa' se la sorte sara' benevola con lui :D
    Il pezzo Amuro/Shiho e' uno dei miei preferiti, ci ho messo tanto impegno.
    Davvero? Lieto che ti sia piaciuto il pezzo fra Ran e Kudo, proprio perche' anche a me le cose esageratamente sdolcinate non piacciono.
  7. .
    Dopo due mesi e cinque giorni finalmente mi son deciso a postare nuovamente un capitolo di questa fic, spero che non mi abbiate dimenticato XD e per chi ha perso il filo consiglio di rileggersi almeno gli ultimi capitoli oppure un pò tutto, perche' capisco che in due mesi ci sia scordati :D

    Capitolo 41: Colpi di scena ed ennesimi misteri.

    Il professor Agasa, ancora dentro l’ambulanza si svegliò di scatto e si mise seduto, riflettendo debolmente:” Che è successo? Le ultime cose che mi ricordo sono che volevo salvare Ran da Sera, c’era un auto davanti e non ho frenato in tempo e….” non riuscì a continuare perché non ricordava altro.
    Si alzò e aprì uno sportello e vide davanti a lui l’ospedale: e poi una ragazza con i capelli lunghi uscire di corsa diretta chissà dove.
    Il professore era un po’ rintronato e all’inizio non capì ma dopo un po’ se ne rese conto ed esclamò:” Ma quella è Ran!” e uscì dall’ambulanza, pronto a inseguirla quando sentì una voce chiamarlo; si voltò e vide Shinichi e i suoi genitori correre verso la sua direzione.
    “ Shinichi, che state facendo?” chiese lui e il ragazzo rispose:” Hattori è fuggito senza dare spiegazioni e siamo alla sua ricerca!”
    “ Beh allora aggiungi alla lista di persone scomparse un altro nome.” disse lui e vedendo le occhiate interrogative di Yusaku e Shinichi spiegò:” Proprio due secondi fa ho visto Ran correre verso quella direzione…ma….è già sparita!”
    Shinichi rimase con un palmo di naso:” Cosa? Ran? Dannazione, ma che vorrà fare anche lei? Tutti che scappano senza motivo!”
    Yusaku si guardò intorno::” Ma dov’e’ finita Yukiko?” ma neanche finì la domanda che proprio la donna urlò:” Sono qui!” e sbucò con la sua auto sgommando a pochi passi da Yusaku, che indietreggiò e cadde a terra.
    Yusaku disse alterato:” Mi hai fatto prendere un infarto!” e la moglie rise:” Ci hai fatto una figura! Forza Shin-chan!”
    Shinichi si sedette a fianco alla madre incitandola a muoversi e una volta che Yusaku e Agasa si infilarono nei sedili posteriori partì a tutto gas.


    Amuro era rimasto all’ospedale: in fondo per ora non avevano grossi problemi con l’Organizzazione e inoltre voleva avere anche notizie su Akai….neanche lui ci credeva che si sarebbe salvato, si era beccato troppe pallottole e tutto per quello stupido amore fraterno.
    “ Sei in ansia per Akai, vero?”
    Il ragazzo con la pelle scura si voltò e vide Shiho, entrata nell’ospedale di soppiatto e che ora avanzò e gli si sedette a fianco.
    “ Eh si..” fu la risposta di Amuro e lei chiese tranquilla:” Siete molto amici?”
    Amuro annuì:” Lui e un'altra persona mi hanno salvato quel fatidico giorno….poi ho perso le sue tracce ma in una missione in cui la CIA e l’FBI hanno collaborato io lo vidi con quella donna dell’FBI: lui mi riconobbe subito, ma proprio durante quella missione i rapporti fra CIA e FBI gia’ tesi peggiorarono e ci separammo di nuovo e quindi ero nuovamente solo….ma poi ho incontrato Hidemi.
    Dopo quel fugace incontro però ero sempre in contatto con Akai telefonicamente ma dopo che ricevetti la notizia che Hidemi era stata portata via dall’FBI in coma ho sentito raramente Akai: un giorno poi mi cercò lui parlandomi della falsa morte che aveva inscenato e capii che non mi aveva più chiamato perché prima era impegnato con la faccenda di Hidemi e poi aveva iniziato a darsi alla macchia dopo la falsa morte.”
    Shiho, che non si lasciava sfuggire nulla chiese:” Ma ti è successo qualcosa di spiacevole in passato? Hai detto che eri solo…” e la risposta secca di Amuro arrivò:” Non sto qua a raccontarti, lascia perdere.”
    “ Anch’io non ho avuto un passato esattamente piacevole, forse posso capirti” e dopo quelle parole Amuro la guardò esitando un attimo: cosa poteva nascondere Sherry, quell’ex scienziata dell’Organizzazione che si era alleata con Kudo? Qualcosa nei suoi occhi gli diceva di fidarsi…ma poi disse:” No, dimentica la questione.” e sprofondò in un cupo silenzio.
    Shiho era decisamente perplessa: quel ragazzo nascondeva sicuramente qualcosa e lei, che leggeva cosi’ bene dentro Kudo, non riusciva proprio a farlo con lui.
    “ Una curiosità, quanti anni hai?” chiese lei a un certo punto e la risposta arrivò:” Ne ho 29.”
    “ Mi sembravi molto più giovane.”
    “ Me lo dicono tutti” disse lui facendo un sorrisetto.
    “ Io invece ho 18 anni…” disse lei “ 18 anni molto brutti….gli ultimi mesi da Ai Haibara però mi son piaciuti, a parte per la continua ansia per Vermouth e Gin…”
    “ In che senso ansia per Gin?” chiese lui: cercava di assumere un tono di voce tranquillo ma Shiho percepì una nota nervosa, a quanto pareva da quando lei aveva nominato Gin.
    Shiho rispose:” Gin mi ha letteralmente rovinata, lui e quella stupida Organizzazione di cui fa parte.”
    Amuro rimase un attimo zitto ma poi disse:” Tranquilla…non sei la sola ad essere stata rovinata da quel bastardo.”
    Shiho alzò un sopracciglio:” Gin ha fatto soffrire anche te?”
    Amuro fece un sorriso amaro:” Buffo, pare che entrambi abbiamo condiviso lo stesso destino, tutti e due rovinati da quella bestia…che ti ha fatto a te?” chiese poi curioso.
    La ragazza in quel momento non ci teneva proprio a rivangare il suo passato quando già era oppressa dai suoi pensieri e si limitò a dire con un sorriso:” Un giorno te lo racconterò.”
    Anche il ragazzo sorrise:” Lo stesso vale per me, stai certa che un giorno la saprai…per ora solo in due la sanno, Akai e Okiya.”
    “ Anche Okiya?” disse Shiho sorpresa.
    “ Si, eravamo amici d’infanzia, Akai è mio coetaneo mentre Okiya è due anni più piccolo.”
    “ Cosa sarà potuto succedere a dei bambini come voi? Per me è diverso che praticamente sono nata nell’Organizzazione ma a voi?” chiese la ragazza: era sempre più perplessa riguardo a quella faccenda.
    Amuro le fece uno sguardo penetrante:” Da quel giorno ho giurato vendetta…in fondo un po’ posso comprendere Sera, vuole vendicarsi di chi l’ha fatta soffrire…anche se penso che Sera abbia esagerato troppo, è diventata folle…comunque se lo vuoi sapere io mi sto dando anima e corpo per trovare Gin.”
    “ E cosa vuoi fare quando lo trovi?”
    “ Ucciderlo.” disse lui con semplicità “ Non me ne frega niente di quella gente che ostenta a fare discorsi filosofici sul fatto che non devi mai uccidere nessuno e sei un mostro se lo fai, in prigione quello non soffre e non merita assolutamente una cosa così preziosa come la vita.”
    Shiho replicò tranquilla:” Gin non è un pivello….e per caso vorresti diventare come Sera? Accecata dalla vendetta ha ripudiato il fratello, considera una come Vermouth sua madre, si è unita all’Organizzazione sotto il nome di Bourbon e l’assassinio di Akai è il suo obiettivo e la sua ossessione…davvero vuoi ridurti così?”
    Amuro non si scompose:” No, io non diventerò mai così folle: una volta ucciso Gin tornerò in America facendo perdere le mie tracce e continuerò a lavorare per la CIA come ho sempre fatto.”
    Shiho lo guardò in modo strano:” Se questa è la tua decisione….però ti consiglio di non diventare un assassino…tu hai sofferto tanto ma sei ancora puro: credimi, uccidere lascia solo un gran vuoto dentro.” e col volto scuro si alzò diretta altrove ponendo fine alla conversazione ma non aveva neanche fatto cinque passi che il ragazzo rispose:” Tranquilla, so che vuol dire…l’ho fatto un sacco di volte…non vorrai credere che quelli della CIA siano dei santi e l’Organizzazione sia l’unico diavolo…sbagli a giudicare le persone in bianco e nero, ci sono anche altre sfumature.”
    Shiho lo guardò turbata e poi si allontanò velocemente mentre Amuro guardava il pavimento con un sorriso amaro.


    Yukiko nel frattempo svoltava qua e là sballottando i poveri passeggeri che erano all’interno dell’auto prendendo direzioni a caso.
    Shinichi urlò:” Mamma ho la nausea!” ma lei non sembrava intenzionata a fermarsi, Agasa però notò che proprio davanti a loro Ran correva, ignara che erano dietro di lei e lo fece notare a Yukiko, che accelerò, superò Ran e sgommò davanti a lei sbarrandogli la strada: erano in una strada praticamente abbandonata.
    Shinichi uscì dall’auto esclamando:” Ran! Che diavolo stavi facendo?”
    Ran lo squadrò infuriata:” Cercavo Heiji, com’e’ normale fare quando una persona sparisce!”
    “ Non c’era bisogno di scappare senza avvertire!” disse lui ansioso ma neanche finì la frase che fu interrotto dalla ragazza:” Taci. T-tu mi hai mentito per un sacco di tempo.” e intanto le lacrime iniziarono a scenderle dagli occhi lucidi.
    Shinichi alzò un sopracciglio:” Cosa?”
    Ran a quel punto quasi urlò:” Prima ho sentito tutto mentre lo raccontavi, tu e Conan siete la stessa persona!” e dopo quella frase iniziò a singhiozzare, mentre tremava tutta.
    Shinichi Kudo perse un battito e rimase paralizzato: non poteva essere vero, Ran l’aveva scoperto…era una cosa che non avrebbe mai voluto che succedesse….ormai era nel panico quando Agasa lo distolse dal suo vortice di pensieri:” Ehi Ran, ma dai com’e’ possibil…” ma Ran lo interruppe con voce irata:” Lei stia zitto! Ho sentito tutto, lei, Ai e Heiji sapevate tutto!”
    Yusaku intervenne:” Devo confessare che lo sapevamo anche io e Yukiko.”
    Shinichi prese la parola:” Ran, il motivo per cui non ti ho svelato la mia identità è che…” ma Ran interruppe anche lui:” No, taci, non voglio sentire le tue scuse, basta!” e a quel punto il detective urlò:” Volevo proteggerti!”
    Ran rimase impietrita: Shinichi le aveva mentito tutto quel tempo per proteggerla? Da chi? Da quell’Organizzazione di cui parlava con Amuro?
    “ I-in che senso?” chiese esitante e lui rispose:” Se ti svelavo la mia identità, quelli dell’Organizzazione di cui avrai sentito parlare prima nel mio racconto ad Amuro, potevano una volta scoperto tutto, far del male a te, Kogoro, i bambini, il professore, Haibara e tutti gli altri con cui sono stato in contatto quando ero Conan!”
    Ran non parlò e con le lacrime che continuavano a scendere avanzò verso Shinichi, fermandosi a pochi passi di lui: quest’ultimo allargò le braccia tentando un abbraccio ma aveva decisamente capito male perché la ragazza tirò un calcio in piena faccia al ragazzo facendolo cadere a terra.
    “ Non dovevi mentirmi! Io non conto nulla per te, mi hai guardato soffrire e te ne sei fregato! Sono tutte frottole, se altri sapevano della tua identità lo potevo sapere anche io, ma per te sono la ruota di scorta!” e mentre Shinichi si rialzava Ran provò a dargli un altro calcio ma Shinichi le afferrò il piede e le fece perdere l’equilibrio e si ritrovò sopra di lei sull’asfalto rovente.
    Agasa, Yusaku e Yukiko non sapevano che dire, frastornati, mentre Ran intanto urlava:” Lasciami!”
    Shinichi le tenne ferme le braccia e disse:” Ti ho giò detto che l’ho fatto per proteggerti, vuol dire che sei la persona a cui io più tengo, e ti pare che me ne sia fregato di te quando soffrivi? Ero frustrato dal fatto che ero lì vicino a te ma non potevo dire o fare niente perché dovevo mantenere segreta la mia identità! Ti parlavo con la mia voce attraverso il papillon, ti mandavo regali, ho mangiato il tuo cioccolato e ho rischiato di espormi tornando adulto a quella recita solo per te!!” e chiuse il discorso praticamente urlando mentre la ragazza era spiazzata.
    Per poco, perché poi urlò anche lei:” Però non ti sei fatto scrupoli a mollarmi a quel ristorante e poi a ritornare sotto forma di bambino con quell’aria innocentina, eh?”
    “ Sono stato stupido a lasciarti lì per correre dietro a un morto, va bene?”
    Prima che Ran potesse nuovamente ribattere Yusaku si mise in mezzo parlando con voce ferma:” Basta così. Vi chiarirete in un altro posto, ora c’e’ altro a cui dobbiamo pensare, siamo in mezzo alla strada, anche se abbandonata e ci possono sentire: ora dobbiamo tornare all’ospedale.
    Shinichi annuì e improvvisamente parve accorgersi solo in quel momento che era sopra Ran e arrossendo si alzò di scatto ed entrò rapidamente in macchina senza dire più nulla.
    Ran si rialzò velocemente urlando:” E le due dichiarazioni che mi hai fatto? Non contano più nulla vero? Era solo per prendere in giro, giusto?” ma Shinichi rimase dentro l’auto e non rispose, cosa che alla ragazza fece ancora più male.
    Agasa mise una mano sulla spalla di Ran, invitandola gentilmente a salire in auto ma lei si scostò:” No! Io vado a cercare Heiji, lui perlomeno non è egoista!”
    A quel punto Shinichi perse la pazienza e balzò fuori dall’auto pronto a dirgliene quattro quando…avvertì il battito del suo cuore accelerato, iniziò a sudare freddo mentre il corpo diventava caldissimo: scivolò in ginocchio per terra con una mano sul cuore e la faccia dolorante.
    Ran, per quanto fosse arrabbiata con lui non ce la faceva a vederlo in quello stato e si avvicinò preoccupata mentre Agasa con faccia terrorizzata disse:” Shinichi, non dirmi che…no dai, doveva essere quello definitivo!”
    Shinichi disse a fatica:” S-si…sto tornando p-piccolo” e poi ebbe un'altra fitta.
    “ Cosa? Quindi quelle volte che spuntavi e sparivi e avevi questa strana febbre….” e Shinichi completò la frase per lei:” Erano gli effetti dell’APTX4869…Haibara mi dava dei prototipi per tornare adulto per un po’…ma stavolta aveva detto….aveva detto che questo che ho preso qualche giorno fa era l’antidoto definitivo…urgh!” aveva avuto un'altra forte fitta e Ran esclamò:” Shinichi! Che facciamo professore?”
    Yukiko si fece avanti:” Torniamo all’ospedale: nel frattempo lo sistemo in auto con una coperta sopra in modo che nessuno veda la trasformazione.”
    Mentre Agasa e Yusaku aiutavano Shinichi a salire facendolo coricare nei sedili posteriori, Yukiko notò la preoccupazione di Ran e le disse:” Ran, non preoccuparti. Questo processo Shin-chan l’ha subito un bel po’ di volte, non succederà nulla, tranquilla!” e Ran fece un sorriso incerto:” Grazie Yukiko.”
    “ Ehi ma come ci stiamo?” fece notare Agasa: Yusaku parlò davanti all’espressione interrogativa della moglie:” Yukiko, prima davanti c’eravate tu e Shinichi e dietro il professore e io….ora abbiamo Shinichi che occupa tutto il sedile posteriore e dato che tu guidi, non c’e’ posto per me, il professore e Ran dato che in tre su un sedile non ci stiamo!”
    Ran intervenne:” Non possiamo aspettare qua che Shinichi torni piccolo? Così si siederà normalmente, due di noi andranno dietro e un altro sul sedile del passeggero, e ci staremo tutti.”
    “ Ma certo Ran! Sei un genio!” fu l’esclamazione di Agasa e lei sorrise lusingata:” Lei esagera, professore!”
    Shinichi era dentro l’auto steso sui sedili posteriori e con una coperta che lo ricopriva completamente, senza lasciare fuori neanche una parte del corpo: ormai il dolore era sempre maggiore, non riusciva nemmeno a parlare…conosceva bene quella tappa della trasformazione, fra poco avrebbe urlato di dolore….ma perché Haibara aveva fatto un erroraccio simile? Ormai si era abituato a essere Shinichi, il fatto che si fosse veramente illuso che ormai era fatta e sarebbe rimasto adulto per sempre faceva più male delle scorse volte in cui si era rimpicciolito…a quel punto provò un dolore insostenibile e urlò a pieni polmoni.
    “ Aaaaaaaaargh!!!!!”
    Agasa, Ran e i coniugi Kudo accorsero e videro che la coperta che aveva tenuto nascosto Shinichi a malapena ora era diventata una specie di mantello a taglia extralarge con dentro una creatura che si dibatteva, che naturalmente era Shinichi versione rimpicciolita, che però non potevano vedere in quanto sotto la coperta.
    Yukiko chiamò incerta:” Shin-chan?” e una voce da bambino rispose:” Aiutatemi a uscire!”
    Una volta fatto Ran vide che quello era proprio Conan, senza occhiali e con i vestiti di Shinichi che gli stavano grandi il triplo e fu la conferma definitiva che Shinichi era proprio Conan.
    Gli altri salirono in auto e Yukiko partì a tutto gas come suo solito, mentre Shinichi pareva molto depresso e infuriato allo stesso tempo per essere di nuovo ridotto in quello stato.
    Dopo un po’ parlò con voce piatta:” Come spiegheremo l’improvvisa apparizione di Conan agli altri?” e la madre gli rispose allegramente:” Diremo che è andato a trovare il suo zietto!”
    Il figlio replicò con una punta di sarcasmo:” Senza vestiti?” e stavolta intervenne Yusaku:” Sei caduto in un lago e non avevi vestiti di ricambio.”
    “ Ma sapete solo farmi fare figuracce? E comunque che scusa intelligente per uno scrittore di gialli ex detective, complimenti…” e Yukiko ridacchiò:” Suvvia, è divertente!”
    Ran era immersa nei suoi pensieri: nonostante tutto era ancora uno shock per lei pensare che il piccolo Conan Edogawa era il detective liceale Shinichi Kudo, suo amico d’infanzia che si era dichiarato a lei a Londra e l’aveva esplicitato anche nel giardino dell’ospedale….ricordava che per un certo periodo di tempo aveva sospettato che fosse Shinichi senza però dire nulla e infatti ricordava che le volte che lo metteva alle strette il “ piccolo” Conan sudava freddo…e in quel momento un pensiero le balzò alla mente.
    “ Ehi Shinichi!”
    “ Cosa c’e’?” rispose l’ormai mini-detective e lei parlò concitata:” Ormai è appurato che tu sei Conan ma ricordo bene che alla quella volta alla recita tu eri apparso sotto i panni del Cavaliere Nero e nel pubblico c’era Conan ad assistere! Infatti io lì sospettavo che tu fossi Conan ma vedendovi entrambi nello stesso posto mi sono ricreduta!”
    Shinichi replicò tranquillo:” Siccome ci eravamo accorti che sospettavi di me, io e Haibara avevamo fatto un piano: io avrei preso un antidoto temporaneo travestendomi da Cavaliere Nero e Haibara si sarebbe travestita da Conan per farti credere che eravamo due persone diverse, sotto quella mascherina per il raffreddore c’era un dispositivo cambiavoce.”
    Ran però era ancora dubbiosa:” Ma la prima volta che sospettai di te parlai con Shinichi al telefono e davanti a me c’era Conan, e allora Ai ancora non la conoscevamo!”
    Agasa prese parola:” Quella volta ero io col modulatore di voce, Shinichi mi aveva avvisato che tu eri l’avevi quasi smascherato e allora ho organizzato la messinscena della telefonata” e fece un sorrisetto colpevole, come a scusarsi.”
    Ran disse:” Shinichi, in pratica sto constatando che tu mi hai ingannato da tempo, dal giorno che sotto forma di bambino ti ho trovato a casa mia, pure lei professore, anche voi Yukiko e Yusaku e non dimentichiamoci Hattori e Ai.”
    Il finto bambino replicò:” Ran, ti ho già spiegato che era per il tuo bene…” e lei allora continuò con le domande:” Ma quanti sono in totale che lo sanno? E non capisco ancora bene perché altri possono permettersi di saperlo e io no, tieni pure ai tuoi genitori no? Eppure lo sanno! E il professore lo conosci praticamente da quando sei nato, e Hattori era sempre pappa e ciccia con te!”
    “ Infatti è il mio migliore amico” disse lui “ comunque lo sanno il professore, mamma e papà, Hattori, Haibara, poi Sharon Vineyard che fa parte di quell’Organizzazione col nome in codice di Vermouth, Eisuke e Sera, in tutto otto perone.”
    Ran rimase praticamente senza parole sentendo gli ultimi tre nomi e Shinichi capì che le doveva delle spiegazioni:” In pratica appena mi sono rimpicciolito sono andato a casa mia e ho incontrato il professore a cui ho detto tutto e lui mi ha detto che doveva restare un segreto fra me e lui e così ho fatto.
    Però ricordi il giorno in cui è venuta a prendermi la mia fantomatica madre? Era davvero mia madre travestita che mi fece prendere uno spavento con una burla idiota e furono informati dal professore.
    Hattori invece fosse stato per me non l’avrebbe mai saputo ma nel secondo caso in cui lo incontrammo, quello dei fan di Holmes feci l’errore di addormentarlo ma si svegliò durante la risoluzione del caso e una volta finito mi smascherò, ed ecco perché eravamo così in complicità e a lui scappava sempre la parola Kudo che lui correggeva con altre parole.”
    “ L-lo addormentavi?” chiese frastornata Ran e lui spiegò:” Ti dico anche qua la verità, Kogoro il dormiente è tutta una balla, sono io che lo addormento sempre con un anestetico che ho nell’orologio e imito la sua voce con quel papillon che da Conan porto sempre, che funge da modulatore vocale con cui posso imitare qualsiasi voce.”
    “ Quindi pure la fama di papà è una cosa fasulla…a quanto pare non sapevo tantissime cose” disse Ran sbalordita “ ma quindi hai anche altri gadget?”
    “ Si ma non sto qui a dirteli, tutta opera del professore: comunque ora è il turno di Haibara, lei è un ex membro di quell’Organizzazione, creatrice dell’APTX4869 che mi rimpicciolì, lo prese anche lei ed ebbe il mio stesso effetto, ovvero il rimpicciolimento, quando il farmaco originariamente doveva essere un veleno…. scappò e svenne davanti a casa mia…il professore la trovò e fu lui a rivelarle tutto e quando la incontrai mi fregò fingendo che fosse ancora un membro dell’Organizzazione che aveva appena scoperto tutto, credimi, sa recitare benissimo…comunque col tempo abbiamo stretto un solido legame, lei ha un brutto passato che vuole celare e fa la forte ma non lo è….e sotto quella veste fredda e cinica è molto buona e sensibile.
    La ragazza con i capelli ramati portata in ospedale di cui io mi sono preoccupato tanto era lei tornata adulta per aver assunto l’antidoto dopo di me…senza avvisarmi naturalmente, chissà che intenzioni suicida aveva.”
    Ran disse:” Anche io voglio molto bene ad Ai...ma dimmi una cosa, lei….ti piace? Dopotutto da quando ti sei rimpicciolito sei stato molto tempo con lei, ognuno sapeva l’identità dell’altro e vi sarete consolati a vicenda…inoltre proprio ora parlavi di lei con un tono dolce e orgoglioso…devo dedurre che mi hai fatto una dichiarazione allo scopo di illudermi?” improvvisamente il tono di Ran era freddo.
    Shinichi era rimasto spaesato ma poi riprese l’autocontrollo:” Vuoi che ti dica la verità?”
    “ Si Shinichi…basta bugie.” rispose decisa.
    In quel momento Yusaku e Agasa si sentivano estranei e fuori luogo a quella conversazione mentre al contrario Yukiko era divertita e molto interessata.
    Shinichi disse la sua verità:” Ammetto che vedendola bene da adulta è una bella ragazza, però….non sono innamorato di lei, a me….piaci tu.” e si voltò a guardare il finestrino imbarazzato.
    Anche lei arrossì alla grande e disse con voce piccola piccola:” Capisco.” e Shinichi decise di rompere quel silenzio continuando a spiegare:" Sharon Vineyard in realtà è un membro di quell'Organizzazione che a quanto pare non invecchia mai e riuscì a scoprire la mia identità per tutta una serie di varie cose ma per motivi che sa solo lei non ha detto nulla ai piani alti e quindi sono ancora in vita, altrimenti saremo morti tutti poco dopo quel party di Halloween....Eisuke è da quando arrivò all'agenzia che mi teneva d'occhio e la sera in cui festeggiammo per la sua partenza imminente in America e ci fu un omicidio mi confessò che era innamorato di te e lì per impedire che tu partissi in America con lui mi sono svelato pubblicamente e lui ha ammesso che lo immaginava da tempo...Sera invece non me lo spiego, è da quando la conosciamo che dimostra di sapere la mia identità, a quanto pare l'ho conosciuta da piccolo anche se io non ricordo dove e forse glielo ha detto Vermouth chi sono realmente dato che la considera sua madre."
    Ran rimase molto sorpresa delle ultime cose dette e poi poco dopo disse con tono vigoroso:" Shinichi, dopo ti devo dire una cosa in privato!"
    Lui rimase sorpreso e disse:” Va bene…” e lei chiese:” Che ne dici se nel mentre che arriviamo all’ospedale mi informi almeno degli ultimi eventi? Son successe varie cose strane…non ti sto chiedendo di dirmi tutto se non vuoi ma almeno qualcosa del casino successo oggi.” e lui sospirando acconsentì.


    1) Quando Ran parla di " due dichiarazioni" una e' quella a Londra e l'altra e' quella sui gradini dell'ospedale, in cui Kudo le dice esplicitamente cio' che prova ma prima che Ran possa rispondere o fare qualsiasi cosa vengono interrotti da un omicidio.
  8. .
    CITAZIONE (Chris Vineyard @ 27/2/2014, 22:35) 
    Buonasera
    Innanzitutto Gin modera i termini e abbassa le arie, capito mi hai? Giuro un giorno ti farò ingoiare 80 mg di Pronzac e vedrai che i tuoi desideri si avverranno.

    Finalmente, dopo vettordici capitoli l'ambulanza fa capolino, anzi, capitombolo vista la disperazione di Kudo che si martoria di brutto.
    Maritino mio, tu sei sprecato per l'FBI, guarisci presto che poi andiamo alla SOA.
    Yukiko! Stritolati quel depravato di figlio che ha lasciato fuggire una criminale (Sera).
    Amuro sputa il rospo!
    Infine, Ran che cavolo vai a fare? Va bene che hai fatto un pisolino e devi sgranchirti le gambe; va bene che sei altruista al massimo e quel piffero D camion dell'immondizia camuffato d'ambulanza non odora di libertà; ma aspetta cara!

    Complimenti Secrom, capitolo interessante^^
    E questa volta Shiho non si è' volatilizzata magicamente XD

    Scusa se ti rispondo ora XD
    Povero Gin :asd:
    Ran e' una scheggia impazzita :sisi:
    Si stavolta no XD
  9. .
    Capitolo 40: Il segreto svelato.

    La Porsche fu invasa dallo squillo di un cellulare e Okiya disse:” Gin, credo sia il tuo.”
    Gin lo prese dalla tasca e riconosciuto chi era rispose:” Cosa vuole?”
    La voce metallica parlò:” Devi ritornare alla base, ho chiamato anche Vermouth e mi ha detto che di te e Vodka non sapeva nulla…lui è lì con te immagino.”
    Gin ebbe uno scatto di profonda ira:” Bastarda traditrice! Ha raccontato cazzate, ha colpito a morte me e Vodka e io mi son salvato per miracolo, ho ancora le ferite che mi bruciano quando ci penso!”
    “ Che sciocchezze dici?” chiese il Boss con fredda calma e Gin a quel punto pensò affannato << Era da anni che non perdevo così il controllo...devo calmarmi…>> e rispose al Boss:” Le spiego tutto alla base, Vodka è morto.
    In compenso si ricorda di quel traditore di Martini? E’ apparentemente tornato dalla nostra parte, gli ho assegnato il nome in codice di Whisky, so che di solito lo fa lei, ma è risultato un membro abbastanza adatto…infatti neanche mezz’ora fa ha ucciso il capo dell’FBI.”
    Dall’altra parte del telefono ci fu una pausa e poi il Boss dell’Organizzazione Nera disse:” Gin, per uno come te è insolito che ti fidi così presto…attenzione, abbiamo avuto fin troppi traditori per i miei gusti…però è riuscito a farci un grossissimo favore togliendo di mezzo il capo dell’FBI, gesto sicuramente non da tutti…bene, vi aspetto alla base.” e riattaccò.
    Gin si accese un'altra sigaretta e disse:” Whisky, cambio di programma: non possiamo più andare a Tokyo a caccia, ma dobbiamo tornare alla base, sia perché Quella Persona lo ha ordinato e prevedo ci sarà una bella riunione, ma poi perché ha detto che anche Vermouth è diretta lì…la sporca balla che ha detto sul fatto che di me e Vodka non sapeva nulla mi ha fatto venire voglia di squartarla pezzo per pezzo…certo, mi fa rabbia che non possiamo andare a cercare Akai e Sherry ma ora almeno potrò comunicare del tradimento di Vermouth, ucciderla io stesso e comunicare al Boss che Akai è vivo sicuramente, dato il sangue di prima…e prima o poi penserò a uccidere anche lui e Sherry.” e fece un largo ghigno.
    Okiya sorrise:” Ti diverte tutta questa storia eh? Quindi che strada devo percorrere?”
    Gin rispose:” Proprio ora prendi la strada a sinistra e procedi sempre dritto fino a quando non te lo dico io.”
    Okiya guardò Tokyo ormai a due passi e svoltando a sinistra la vide allontanarsi sempre di più e capì che la base dell’Organizzazione era in campagna inoltrata, ma a lui non dispiaceva dato che preferiva la tranquillità: quando si era infiltrato lui anni prima nonostante il nome in codice non era un membro importante e non era mai stato nella base originale.
    La voce di Gin lo distolse dai suoi pensieri:” Whisky, credo che tu sarai il mio nuovo partner…dei pesci piccoli non so che farmene, molti membri validi son morti mesi addietro, Chianti e Korn sono già in coppia, Bourbon è un altro tizio che odio e fa troppa comunella con Vermouth e quest’ultima è praticamente un morto che cammina, ancora un po’ e sarà giustiziata dal Boss in persona…quindi rimani solo tu, dato che quell’incapace di Martini manco a pagarlo.”
    Okiya ghignò e le lenti degli occhiali divennero bianche:” Oh che onore…beh in ogni caso ottima scelta, penso di essere molto più competente di Vodka…ma d’altronde chi non lo è?”
    Gin gettò dal finestrino la sigaretta, sputò e mentre se ne accese un'altra disse:” Ricordo ancora quando entrò nell’Organizzazione, incapace era e incapace è rimasto fino alla sua morte…bah ma chi se ne importa, almeno l’Organizzazione è al sicuro da feccie e disonori.”


    L’ambulanza era finalmente arrivata a Tokyo e quindi alla sua destinazione, l’ospedale.
    Shinichi scese e quando guardò dietro gli mancò un battito: un portellone era aperto e dentro era pieno di chiazze di sangue, Akai sembrava morto e Sera e Vermouth non c’erano più.
    Amuro vedendo l’espressione del ragazzo chiese:” Che succede?” e il detective liceale tremò, si inginocchiò a terra e diede pugni al terreno gridando” No! No! Come cavolo è potuto succedere?”
    Amuro si affacciò e anche lui non seppe cosa dire, turbato e rabbioso allo stesso tempo.
    Shinichi gridò in preda alla collera:” Sono fuggite! Non si sa come ma sono fuggite, Akai avrà tentato di fermarle ma nelle sue condizioni non ha potuto fare niente e l’hanno ucciso! Alla fine Sera è riuscita a vendicarsi…” e si mise le mani nei capelli, tremando visibilmente.
    Amuro tentò di mantenere il controllo ed entrando dentro si avvicinò ad Akai e accostò un suo orecchio nel punto in cui si trovava il cuore: subito dopo spalancò gli occhi.
    “ Ehi Kudo, è molto debole ma il cuore batte ancora, possiamo ancora salvarlo!”
    Shinichi alzò la testa incredulo e poco dopo si riscosse e corse dentro l’ospedale: ritornò fuori correndo con degli infermieri e Akai fu sistemato in una barella e portato di corsa dentro, mentre Shinichi e Amuro correvano dietro agli infermieri, dimenticandosi della presenza degli altri dentro l’ambulanza.


    Shiho Miyano fra le grida di Shinichi e la confusione generale si era svegliata dato che si era assopita dopo che avevano catturato Sera e Vermouth ed erano ripartiti e quindi si era svegliata solo in quel momento, ignara che le due donne in nero erano fuggite proprio davanti a lei.
    “ Kudo…che succede?” sussurrò.


    Akai fu portato di corsa in sala operatoria e Shinichi potè accasciarsi su una sedia con la testa china, diviso fra la rabbia per essersi fatto scappare le due donne in nero e il rimorso e la preoccupazione per ciò accaduto ad Akai: non sapeva nemmeno se sarebbe sopravissuto.
    Amuro, che anche lui non era certo meno nervoso lo spronò:” Kudo, Akai lo conosco bene e ha la pelle dura, ce la farà!”
    “ Lo spero..” rispose lui “ Piuttosto con l’Organizzazione sono punto a capo, proprio ora che avevamo catturato persino Vermouth, che scommetto un qualsiasi mio arto che conosce ogni segreto dell’Organizzazione.”
    Amuro lo guardò serio e chiese:” Quindi tu fai indagini su di Loro? Come mai un detective liceale è immischiato in queste cose e sembra conoscerli bene?”
    Shinichi sospirò:” Dato che fingere non serve più dopo tutto ciò che hai visto e mi hai sentito dire ti dico la verità: io sono Conan Edogawa.”
    Amuro era decisamente sorpreso:” Tu sei…quel bimbetto? Mi era sempre sembrato sospetto ma di certo non pensavo che fosse Shinichi Kudo, ovvero tu.”
    Shinichi gli spiegò con voce piatta:” Mesi fa andai al Tropical Land con Ran e vidi Gin e Vodka sull’ottovolante: seguii Vodka in un vicolo e lo vidi compiere del traffico illegale.
    Gin però mi colpì alle spalle e mi somministrò l’APTX 4869: disse che era un veleno e che mi avrebbe ucciso, invece mi ha rimpicciolito e mi sono trasferito da Kogoro per avere informazioni sull’Organizzazione col nome di Conan Edogawa e fingendomi un bambino.
    Un giorno incontrai Shiho Miyano, un ex scienziata che dopo la morte di sua sorella Akemi volle suicidarsi con l’APTX ma si rimpicciolì anche lei e il professore la ospitò da lui: abbiamo stretto un bel legame e noi due ci siamo scontrati varie volte con l’Organizzazione facendoci aiutare dalle poche persone che sanno la mia identità…ovvero il professore, un mio amico di nome Heiji Hattori, i miei genitori e dall’FBI, che però non sa chi sono veramente…abbiamo affrontato Gin e Vermouth in persona, e a volte anche altri membri come Chianti e Korn.
    Ho scoperto solo che probabilmente il loro obiettivo ha a che fare con la vita e la morte e che il numero del Boss ha a che fare con Tottori…inoltre a quanto pare ci sono stati parecchi infiltrati.”
    Amuro però era sempre più serio:” Hai affrontato Gin? E come ne sei uscito indenne?”
    Shinichi rispose:” Una notte Haibara tornò adulta per breve tempo e Gin la scoprì, e prima che potesse ucciderla gli sparai un ago soporifero, e così Haibara ha guadagnato tempo per fuggire e io son stato attento a non farmi vedere…un'altra volta invece Gin voleva uccidere un politico di nome Domon e insieme a Jodie dell’FBI abbiamo sventato l’omicidio, Gin allora puntò a Kogoro e per far notare a Kogoro che dietro di lui c’era della gente che stava per ucciderlo tirai una pallonata contro il vetro…naturalmente è servito a poco perché Gin volle uccidere anche me nonostante avessi l’aspetto di un bambino ma a quel punto intervenne Akai e riuscimmo a spuntarla.”
    Amuro disse:” Per essere solo un ragazzino che per di più combatte quelli nel corpo di un bambino non sei male…”
    Shinichi chiese curioso:” Ora che ci faccio caso di agenti CIA conosco solo Kir e te…gli altri non indagano sull’Organizzazione?”
    Amuro spiegò:” La CIA ci va piano con Loro, non si butta a capofitto come fa l’FBI: dopo la morte di Ethan Hondo e il miracoloso successo di Hidemi che riuscì a infiltrarsi senza sospetti ci andammo piano…comunque molti rifiutano proprio di avere a che fare con Loro, e infatti generalmente solo chi è spinto da questioni personali e ha la giusta volontà è disposto a rischiare tutto….come me e Hidemi.”
    Shinichi lo guardò, intuendo che Amuro nascondesse qualcosa:” Io la storia di Kir la so…ma anche tu quindi hai avuto a che fare con l’Organizzazione in passato?”
    Amuro chiuse gli occhi, poi sospirò e si sedette accanto a lui con un sorriso amaro::” Lascia perdere, è una storia lunga.”
    Shinichi non chiese altro ma rimuginò fra sé e sé: << Che legame c’e’ fra Amuro e l’Organizzazione? Penso che Gin non sia estraneo alla faccenda, quando parlavo delle mie sfide con l’Organizzazione ha chiesto solo di Gin…>>
    Una voce urlò, interrompendo i suoi pensieri:” Shin-chan!”
    Shinichi e Amuro si voltarono e videro Yukiko correre verso di loro con Yusaku dietro.
    “ Shinichi, rieccoti finalmente!” disse quest’ultimo e il figlio chiese:” Mamma, papà, che succede?”
    Yukiko disse sbrigativa:” Eravamo tutti insieme quando una donna ha cacciato un urlo e io, Yusaku ed Eri siamo accorsi ma era solo uno scorpione e tornati in stanza abbiamo scoperto che Heiji ha preso la sua roba ed è fuggito, stavamo uscendo a cercarlo, solo che c’era molta gente in mezzo e siamo riusciti a scendere solo ora!”
    Shinichi esclamò:” Hattori è fuggito? Ma che ha intenzione di fare quello stupido?”
    Nel frattempo il gruppetto era ignaro che una ragazza era dietro l’angolo e aveva sentito ogni singola parola da quando Shinichi aveva svelato la verità ad Amuro fino alla notizia di Heiji fuggito: la ragazza fu illuminata da un sottile raggio del sole che tramontava rivelando il volto di Ran Mouri rigato di lacrime.
    La ragazza uscì di soppiatto dall’ospedale verso una meta ignota, in evidente disperazione.


    Scusate la lunga assenza, capitolo cortino stavolta :D
  10. .
    CITAZIONE (Chris Vineyard @ 14/2/2014, 15:11) 
    CITAZIONE (secrom98 @ 13/2/2014, 18:16) 
    Okiya e' sempre ambiguo :lol:

    Il tuo commento sull'ambulanza mi ha fatto rotolare :asd: Amuro e Kudo non hanno sentito nulla perche' alla fine l'unico rumore considerevole e' il portellone che viene richiuso da Akai XD
    No ma c'e' anche Shiho dietro, solo che si e' addormentata anche lei per lo stress XD anche se effettivamente mia colpa che non l'ho aggiunta insieme a Ran e Agasa :)

    Per quanto riguarda Shiho, l'ho chiesto perché non mi tornavano i conti dato che nel capitolo precedente era con Akai.

    In effetti hai ragione: io sono stata dentro un'ambulanza in corsa verso l'ospedale, e in effetti non è un bel viaggiare per quanto concerne i rumori, primo fra tutti la sirena, poi il baccano di quando sfreccia nelle strade non asfaltate e veramente indescrivibile, a volte sembra che salti XD

    Sisi, colpa mia che non l'ho manco accennato, rimediero' XD

    Io per fortuna non sono mai salito su un ambulanza XD
  11. .
    CITAZIONE (Chris Vineyard @ 13/2/2014, 16:35) 
    Ok, tra il libro del Codice Da Vinci e questo capitolo sono impazzita!

    Okiya spero tu non ti stia schierando contro i panini d'argento... Vedremo cos'avrà in mente.

    Ma che piffero di ambulanza ha scelto Amuro? Innanzitutto manca la barella, poi quegli sportelli di cos'erano fatti? Cartapesta?
    Terzo, Kudo e Amuro come mai non hanno sentito niente? Se non è' un problema, vi consiglio un visita all'Amplifon.

    Dunque mentiamo al Boss, good, very good!

    Complimenti Secrom, bellissimo capitolo^^
    Però Shiho dov'è' finita? Va be :)

    Okiya e' sempre ambiguo :lol:

    Il tuo commento sull'ambulanza mi ha fatto rotolare :asd: Amuro e Kudo non hanno sentito nulla perche' alla fine l'unico rumore considerevole e' il portellone che viene richiuso da Akai XD
    No ma c'e' anche Shiho dietro, solo che si e' addormentata anche lei per lo stress XD anche se effettivamente mia colpa che non l'ho aggiunta insieme a Ran e Agasa :)
  12. .
    Capitolo 39: Fuga.

    La Porsche, ormai guidata da Okiya superò il luogo dove Akai era stato riempito di pallottole da Sera e dove poco dopo erano arrivati Ran, Agasa e alla fine Shinichi e Amuro che avevano catturato Sera e Vermouth: l’auto usata da Akai e il maggiolone di Agasa erano ancora lì, abbandonate uno contro l’altra.
    Gin disse secco:” Whisky, fermati.”
    Okiya si fermò e Gin uscì dall’auto, arrivando fino al punto in cui nell’asfalto c’erano le macchie di sangue lasciate da Akai: Okiya gli si affiancò e disse:” Pare che fino a poco fa questo non fosse un posto tranquillo…di chi saranno quelle due auto?”
    Poi Okiya guardò bene e riconobbe il maggiolone di Agasa, e a quel punto si mise una mano sugli occhiali sorridendo.
    Gin si chinò, fece scivolare del sangue nel suo dito e lo leccò: dopodichè ebbe dei fremiti d’eccitazione.
    “ Che ti prende?” chiese il suo partner e lui rispose:” Questo sangue è di Akai…Bourbon deve aver colpito…”
    Dopodichè tornò alla Porsche e quando Okiya lo seguì mettendosi al volante notò che Gin ghignava e chiese:” Sei felice che Akai sia morto?”
    Gin disse secco:” Parti!” e quando Okiya mise in moto parlò:” Kir deve aver aiutato Akai a fingere la morte come sospettava quella Persona…non so se Bourbon abbia ucciso Akai o solo ferito, ma…io spero sia ancora vivo per ucciderlo personalmente.”
    Okiya disse calmo:” Ricordo di Shuichi Akai, era entrato nell’Organizzazione poco prima di me anni fa, noto che lo odi dal profondo del cuore.”
    “ E’ uno sporco traditore e va ammazzato.” replicò l’altro e a quel punto Okiya chiese:” Dove mi devo dirigere?”
    “ Per adesso a Tokyo, più precisamente….nei quartieri di Beika e Haido.”
    Okiya alzò un sopracciglio:” E perché proprio lì?”
    Gin si accese una sigaretta:” Nell’hotel del quartiere di Haido trovai Sherry poco dopo la sua fuga e riuscì ancora a scappare…il luogo dove l’FBI era arrestato quando volevamo assassinare il detective Mouri era Beika, Kir è stata ricoverata nell’ospedale di Haido e se Vermouth ha rapito Mouri che vive nel quartiere di Beika vuol dire che anche lei lo frequenta abbastanza quel posto.
    Facendo due calcoli io penso che in quei due quartieri troverò Sherry, Akai e Vermouth tutti insieme…e allora sarà una bella festa.” e concluse ghignando.
    Okiya non si scompose e disse sarcastico:” Caspita, che cervello!” e lui lo ignorò dicendo:” Non sto più nella pelle, il momento in cui vi ammazzerò arriverà prima di quanto immaginiate…” e lanciò la sigaretta dal finestrino.


    Nella parte posteriore dell’ambulanza, Akai, sdraiato per terra con qualche fascia messa alla buona per tamponare le ferite, si rivolse a Sera e Vermouth legate e imbavagliate:” S-Sera, te l’avevo detto di ragionare…e tu V-Vermouth, ora avrai pane per i tuoi denti e dovrai dirci tutto sull’Organizzazione”
    Sera gli lanciò un occhiata d’odio e mentre Akai sorrideva per la loro cattura Vermouth pensò che era davvero un idiota: infatti a insaputa dell'agente FBI si stava sfregando i polsi l’uno contro l’altro per liberarsi dalle corde.
    Akai si voltò a guardare Ran e Agasa e pensò << Certo che quei due ne hanno di coraggio…>>

    Nel frattempo Amuro, alla guida dell’ambulanza esclamò:” Manca poco a Tokyo!”
    Shinichi era ansioso:” Dobbiamo fare in fretta, Akai è gravissimo, il professore ha preso una botta considerevole e dobbiamo interrogare Vermouth e Sera prima che ai piani alti scoprano che le abbiamo catturate!”
    Amuro strinse le mani sul volante:” Già, prima che lo scopra lui…” e all’improvviso nella sua testa comparvero delle immagini: un bambino che si svegliava nel cuore della notte…due cadaveri uno sopra l’altro in un lago di sangue…e due persone che con la pistola ancora fumante ghignavano: all’improvviso venne riportato alla realtà da Shinichi, che vedendolo nervoso gli chiese:” Ehi Amuro, tutto bene?”
    “ Si, va tutto bene” rispose lui abbozzando un sorriso e dopodichè accelerò paurosamente.


    Dietro di loro, a causa dell’accelerazione Akai rotolò fino i portelloni, che essendo stati chiusi male si aprirono, facendo entrare folate di vento: Vermouth e Sera caddero faccia a terra e quest’ultima pensò << Akai è debole, se ora lo butto da questa vettura in corsa muore.>>
    Così aiutandosi con le gambe e accecata dalla vendetta strisciò verso Akai, mentre Vermouth che continuava a sfregarsi i polsi la guardò allarmata.
    “ C-che vuoi fare?” chiese Akai debole e Sera pensò << Vorrei ridergli in faccia ma non posso…>>
    Akai era disteso in orizzontale sull’orlo della vettura, mentre Sera striscava messa in verticale: avvicinò la testa al fianco di Akai e iniziò a dare vigorosi colpi.
    “ S-stai ferma!” disse Akai ma lei non sembrava intenzionata a fermarsi e centimetro dopo centimetro Akai si avvicinava sempre più all’asfalto rovente.
    Ad un tratto la ragazza si allontanò un po’ e sempre strisciando ripartì alla carica, decisa a dargli il colpo finale che l’avrebbe buttato giù.
    Akai capì che avrebbe dovuto fare qualcosa e in quell’istante Vermouth riuscì a rompere le corde ai polsi e con le mani libere si strappò il nastro della bocca e riuscendo a divincolarsi dal resto delle corde si lanciò verso Sera dicendo:” Aspetta, potresti cadere anche tu!”
    Ma Sera aveva già colpito Akai: lui d’impulso l’afferrò per il giubbotto ed entrambi caddero fuori ma Vermouth scattò e riuscì ad afferrare la gamba di Sera.
    In quel modo si era formata una catena: Vermouth, pancia sotto teneva la gamba di Sera e Akai si reggeva al giubbotto della ragazza, e in questo modo i due fratelli erano sospesi in aria, a pochi centimetri dall’asfalto che scorreva sotto di loro.
    Sera scosse la testa violentemente ma Vermouth tirò con forza: i due fratelli capitombolarono dentro e Akai con la mano libera riuscì a chiudere uno degli sportelli, finendo vicino ad Agasa, con la schiena contro il muro: aveva il fiatone e perdeva sempre più sangue.
    Vermouth liberò Sera dalle corde e dal nastro e una volta fatto la ragazza aggredì Vermouth:” Mamma, non dovevi tirarmi, hai fatto una cavolata! Così hai salvato pure Akai!”
    La donna iniziava ad innervosirsi:” Se non te ne sei resa conta saresti morta pure tu!” e lei ribattè:” E chi se ne frega! Sarei morta, ma almeno lo avrei fatto portando a termine il mio obiettivo!”
    “ Si, ma a me della tua vita importa!” esclamò Vermouth e pochi secondi dopo si accorse di aver mostrato delle emozioni: Sera la guardò stupita per un attimo e poi si riscosse:” In ogni caso forse è meglio così, lo uccido e poi scappiamo!”
    Akai appoggiò la testa al muro e realizzò che stavolta era veramente la fine, ma mentre Sera avanzava minacciosa verso il fratello inerme, Vermouth la fermò per un braccio:” Non abbiamo tempo per ucciderlo.”
    Sera stava iniziando di nuovo a innervosirsi:” Punto primo: sono io che lo devo uccidere, non tu. Secondo punto, è già la seconda volta che mi impedisci di ucciderlo, non constringermi a provare rancore verso di te!”
    Vermouth rispose a tono:” Sera stai impazzendo! Da quando l’hai ritrovato sei fuori di te, odi tutti, anche chi ti vuole bene!”
    Sera rimase pietrificata per un attimo e pensò << In effetti è vero…Shinichi e Ran mi volevano bene eppure appena ce li avevo davanti non ho esitato a colpirli entrambi…e adesso sto litigando con l’unica persona che più ho amato…>>
    Vermouth continuò:” Sera, ragiona: ci saranno altre occasioni per ucciderlo, se lo facciamo ora ci scoprono e finiamo dietro le sbarre. E poi non è detto che non muoia, ha un sacco di pallottole in corpo e si è affaticato molto, dovrebbe già essere in ospedale.”
    Sera sussurrò:” Si ma…l’ho cercato per così tanto tempo..quando lo ritroverò se scappiamo ora?” e la donna rispose:” Sono convinta che Silver Bullet, il vero Silver Bullet un giorno ci troverà e ci attaccherà, puntando a smantellare l’Organizzazione: quel giorno ci sarà anche Akai e lo incontrerai…sarà per tutti l’ultima battaglia, quella finale.”
    Sera guardò Akai esitante e poi parlò, rivolta a lui:” Te lo giuro: prima o poi…ti ucciderò.”
    Poi gli diede le spalle e affiancando Vermouth si preparò a saltare dalla vettura, ma in quel momento Akai parlò:” Ti aspetto Sera…aspetto con ansia il giorno in cui ci rivedremo.”
    Sera fece un sorrisetto:” Ti ho quasi ucciso oggi, perché non ci potrei riuscire di nuovo?” e a quel punto Vermouth sussurrò:” Adesso!”
    La donna circondò Sera tra le sue braccia e si lanciò, finendo fra la sterpaglia oltre il guard rail: l’ambulanza procedette tranquilla con uno sportello semiaperto, segno che nessuno si era accorto della fuga.
    Le due si rialzarono e Vermouth sorridendo pensò << A presto Silver Bullet, e arrivederci anche a te Angel, se mai Cool Guy ci permetterà di incontrarci di nuovo.>>
    Anche Sera era immersa in alcuni pensieri << Shinichi, spero in un nostro nuovo incontro, così finalmente ti spiegherò tutto riguardo al passato…e ucciderò Akai, ne sono sicura.>>
    All’interno dell’ambulanza Akai sorrise e poi si lasciò scivolare a terra, svenuto per tutta la fatica fatta: avrebbe rincontrato sicuramente sua sorella.

    In quel momento a Vermouth squillò il cellulare e mettendosi il cellulare all’orecchio rispose:” Si, Boss?”
    Una voce metallica disse:” Vermouth! Ma che fine hai fatto? Anche Gin e Vodka sono spariti…e sai qualcosa anche su Bourbon?”
    Lei disse:” Ho avuto degli affari da sbrigare, non so dove siano Gin e Vodka e quanto a Bourbon è qui con me.”
    Il Boss disse seccamente:” Fammici parlare.”
    Vermouth tese il cellulare a Sera e lei rispose con voce inespressiva:” Si, Boss?”
    “ E’ inutile che fingi, so che sei una ragazza e la sorella di Shuichi Akai.”
    Sera rimase sconvolta e tentando di calmarsi rispose:” Non per nulla è il Boss. Cosa desidera?”
    ” Perché sei sparita tutto questo tempo? Che hai fatto? Non dirmi che hai davvero cercato Akai come al solito…”
    “ Si, ho cercato proprio lui. Ma purtroppo anche io mi sono convinta che sia morto, però dato che un tizio si spacciava per lui ci ho messo più tempo del previsto.”
    “ Comunque sia…tornate alla base, ora.”
    Sera rispose affermativamente e rese il cellulare a Vermouth, che chiese:” A proposito Boss, perché usi il modulatore cambiavoce oggi?”
    La risposta arrivò:” Ho un presentimento spiacevole, la mia identità non dev’essere svelata…ora ho da fare, tornate subito.” e chiuse la chiamata.
    “ Perché hai detto che Akai è morto?” chiese Vermouth e la ragazza rispose seria:” Altrimenti assolderebbe qualcuno per ucciderlo o vorrebbe che lo portassimo alla base in modo da ucciderlo personalmente…e non posso permetterlo, è la mia vendetta ed è per questo che mi sono unita all’Organizzazione.
    A proposito, ma sul serio non sai dove sono Gin e Vodka?”
    Vermouth fece un sorrisetto:” Eccome se lo so, li ho uccisi io.” e quando Sera spalancò gli occhi continuò:” Il Boss mi aveva dato l’ordine di uccidere Angel, non avendo altra scelta ho rapito il padre, ma è venuto fuori Cool Guy e un suo amichetto, Gin si è intromesso e ho ammazzato lui e Vodka e li ho buttati in mare….a proposito, chi era la persona che oggi si spacciava per Akai?”
    Lei rispose:” Mah non so, sarà stato un idiota…torniamo alla base ora.” e le due donne in nero, abbastanza affaticate per la rocambolesca giornata appena affrontata si diressero verso la loro base, e Sera capì di dover dire addio alla vita sociale che si era costruita, anche se era sotto copertura.


    Lo scorso capitolo non ha avuto tanti lettori, spero in questo, e perdonate il ritardo :D
  13. .
    CITAZIONE (Chris Vineyard @ 1/2/2014, 15:33) 
    Povere Sera e Vermouth, legate a salamino XD
    Brava Puccia perdona anche l'altro Silver Bullet (mi raccomando, occhio ai panini XD).

    Okiya ma quanto sei scaltro, spero che Sato alias Ziva di Ncis, non ti prenda perché una bella mazzata non te la leva nessuno.

    Ok, signora lo sa che ha più paura lo scorpione di lei?

    Grande Yukiko! Ecco una donna modello.

    Complimenti Secrom per il meraviglioso capitolo^^

    Grazie mille del commento, alla prossima XD
  14. .
    Capitolo 38: Vittoria?

    Sera, seppur a malincuore iniziò a correre verso Ran, poi si abbassò e con un piede colpì le gambe della ragazza facendola cadere: poi rapida le passò sulla bocca un fazzoletto imbevuto di cloroformio e Ran dopo qualche attimo di resistenza svenne.
    Sera l’adagiò per terra e guardò Akai sorridendo:” Bene, finalmente non abbiamo più ostacoli!”
    Vermouth a quel punto intervenne:” Sera, fai in fretta!”
    La ragazza annuì ma non potè muovere un passo che un auto gialla si diresse verso di loro, puntando Sera.
    La ragazza stupita disse:” Quello è…il professor Agasa?”
    Il maggiolone di Agasa era diretto verso di lei e il professore urlò:” Lascia stare sia Ran che quell’uomo!” e Sera con un balzo riuscì a schivare l’auto.
    Agasa non riuscì a frenare in tempo e il maggiolone finì addosso all’auto di Akai: le due macchine si danneggiarono, alcune schegge tagliarono il volto al professore che poi cozzò la testa contro il parabrezza perdendo i sensi con una ferita sulla fronte.
    Akai pensò << Quel vecchietto ha coraggio senza dubbio…ma che ci faceva qua?>>
    Sera commentò:” Il professore si crede ancora nel fiore degli anni o ha guardato troppi polizieschi…comunque stavolta ti faccio fuori!”
    La ragazza iniziò a correre e poi spiccò un salto, decisa a saltare sopra le ferite di Akai quando accadde tutto nel giro di pochi secondi: una vettura fece la sua comparsa e due ragazzi sbucarono fuori e uno dei due si mise davanti ad Akai beccandosi un calcio in piena faccia che lo spedì contro il maggiolone fumante.
    Sera dopo il salto era atterrata praticamente a fianco a suo fratello ferito e inerme ma non ci aveva neanche fatto caso, presa dalla persona che aveva appena colpito e riuscì solo a sussurrare:” Shinichi?” mentre Vermouth dal canto suo non potè fare a meno di sorridere nonostante tutto riconoscendo il suo Silver Bullet.
    Il ragazzo si rialzò con la faccia dolorante e serissimo disse:” Sera…ma che diavolo stai facendo? Pensavo che Haibara ti avesse se non convinto, almeno calmato un po’…e invece hai ridotto malissimo Akai! E hai messo anche in mezzo gente innocente!” concluse rabbioso guardando preoccupato Ran distesa per terra lì vicino e il professore dietro di lui dentro il maggiolone privo di sensi.
    Sera ripreso il controllo replicò:” Io volevo solo uccidere Akai, poi Ran si è messa in mezzo proteggendolo e siccome non demordeva non ho potuto fare altro che usare il cloroformio per farla stare buona mentre il professore ha fatto tutto da solo cercando di andarmi addosso con la sua auto, io l’ho solo scansata e lui si e’ schiantato contro l’altra auto perdendo i sensi.”
    Shinichi per un attimo si chiese che ci facevano Ran e il professore proprio in quel posto ma ricacciò per dopo quei pensieri ed esclamò:” Ti impedirò di uccidere Akai!”
    Sera rimase un attimo in silenzio e poi urlò:” Adesso mi avete stufato tutti! Levatevi tutti di torno e non intromettevi, state facendo sembrare me come la cattiva quando è Akai!”
    Shinichi si mise davanti ad Akai come scudo e quindi a pochi passi da Sera e lei chiese in preda alla rabbia:” Perché ti sta così a cuore?” e lui rispose:” Quando Rena era all’ospedale ho instaurato con lui un legame speciale, ci capivamo al volo e lo considero un grande alleato e una persona da stimare…senza contare che quella notte di mesi fa al porto è stato lui a salvare Haibara da Vermouth, quindi glielo devo.” e lanciò un occhiata anche alla Vineyard.
    Akai rimase colpito e Sera sembrava aver preso quelle parole come una bestemmia ma prima che potesse rispondere sentì lo scatto di una pistola e voltandosi vide che qualcuno aveva puntato una pistola alla testa di Vermouth.
    “ E tu chi sei?” chiese la bionda tranquilla.
    La persona con la pistola disse:” Tooru Amuro, agente CIA, non osare muovere un passo, io sono privo di scrupoli al contrario di Kudo.”
    Akai fece un debole sorriso e Sera notò che Shinichi era a testa bassa con un ghigno stampato in faccia, segno che si era già accordato con Amuro di fare così: a quel punto si buttò a capofitto contro Amuro urlando:” Lasciala stare!”
    Shinichi imprecando le corse dietro e Amuro pensò rapidamente << Se sparo a lei Vermouth potrebbe fuggire approfittando anche solo di quel mezzo secondo…che faccio?>> e proprio mentre ormai Sera stava per colpire Amuro che rimaneva fermo senza sapere che fare qualcuno si frappose fra lui e Sera, ricevendo un calcio al torace.
    Shinichi imprecò ancora per il fatto che fosse andata allo sbaraglio un'altra volta e Vermouth sorrise:” E’ una sorpresa vederti qui, Sherry, sono lieta di rivederti.”
    Shiho, anche se dolorante per il calcio si rialzò e disse:” Sera, non hai imparato nulla, ora tu e Vermouth siete in trappola!”
    Sera rispose impaziente:” Se non ti sposti sarò costretta a uccidere anche te!” e lei replicò:” Con un paio di calci? Al massimo uccideresti il povero malridotto laggiù.” e squadrò Akai che ricambiò lo sguardo.
    Sera esclamò:” Non fare la presuntuosa!” e mentre provò ad attaccarla due braccia spuntarono da sotto le sue ascelle bloccandola: Shinichi era riuscito a prenderla da dietro.
    La ragazza ebbe un brivido e disse:” Shinichi, lasciami andare!” e provo a dare calci che risultarono a vuoto.
    Kudo ribattè:” Basta, stai diventando folle! Amuro, porta Vermouth sul retro dell’ambulanza, io porto Sera.”
    “ D’accordo e le leghiamo ben strette, queste due sono piene di risorse.”
    Mentre Shinichi e Amuro sistemavano Sera e Vermouth, che con una pistola in testa non aveva altra scelta che obbedire, Shiho si avvicinò ad Akai.
    Lui la guardò e disse:” C-ciao Shiho.”
    Lei lo aiutò ad alzarsi e gli fece da appoggio per stare in piedi e Akai chiese vagamente stupito:” C-cos’e’ questo cambiamento? Le poche volte che ti ho incrociata dopo che sei fuggita dall’Organizzazione mi sembravi spaventata e t-tu stessa quando Sera si stava suicidando hai detto che mi odiavi.”
    Lei sospirò e senza guardarlo disse:” Ti perdono. In fondo né tu né Kudo avete ucciso Akemi ma è stato Gin, è lui che merita di morire da solo e di stenti.”
    Akai sorrise e senza dire altro lo fece coricare nel retro dell’ambulanza poco lontano da Sera e Vermouth che venivano legate da Amuro.
    Shinichi dopo aver lasciato Sera dentro si era preso Ran in spalla e poi era corso a recuperare Agasa dal maggiolone, passando un suo braccio attorno alle sue spalle e ovviamente faticando moltissimo dato che il professore non era cosciente ed era un peso inerme ma alla fine anche lui fu sistemato nel retro insieme a Ran di cui Shinichi constatò felicemente che non aveva ferite.
    Fatto questo Amuro potè andare al volante e mentre metteva in moto con Shinichi a fianco, quest’ultimo disse:” Fortuna che appena partiti mia madre si e’ offerta di trasportare la professoressa Jodie e l’agente Camel nella sua auto e portarli personalmente all’ospedale, altrimenti non credo saremo arrivati in tempo” e il ragazzo scuro di pelle concordò.


    Intanto non tanto lontano una pattuglia della polizia sfrecciava a tutta birra per la strada, fuori da Tokyo: alla guida c’era l’agente Miwako Sato con uno sguardo determinato, accanto il suo fidanzato Takagi che era terrorizzato e nei sedili posteriori l’ispettore Megure e Chiba che parevano piuttosto sconvolti.
    Sato praticamente urlava:” Dobbiamo assolutamente trovare quel ragazzo biondo!”
    Megure disse stizzito:” E’ stato abbastanza abile, non c’e’ che dire: ha rotto il vetro con una spallata, facendo leva con i piedi si è buttato dall’auto e nonostante fosse ammanettato è riuscito a nascondersi tra i vicoli! Ma quello è un criminale e non può stare a piede libero!”
    In quel momento incrociarono una Porsche che andava nella direzione opposta, verso Tokyo: Takagi notò che alla guida c’era Okiya, ovvero proprio il ragazzo che cercavano e urlò:” Sato, è lui, è su quella Porsche!”
    “ Non lo lascerò scappare!” esclamò lei: frenò sgommando e poi fece dietro front, in una corsa impazzita contro la Porsche.
    Gin squadrò Okiya:” Sei ricercato dalla polizia?”
    “ Si, un paio di problemini a causa di Kudo, ma una volta arrestato son riuscito a fregarli e sono ritornato alla residenza dove alloggiavo: aiutandomi con la bocca mi son liberato dalle manette con un colpo di pistola e lì ho preso il tutto per travestirmi da Akai.” rispose lui sorridendo.
    “ Allora Shinichi Kudo…è veramente vivo?”
    Lui rispose tranquillo:” Chi lo sa…potrebbe essere qualche sciocco emulatore.”
    Gin a quel punto lo fulminò:” Allora dobbiamo accertarcene e seminare la polizia, accelera e distanziali!”
    Okiya fece quanto detto e mantenne un po’ di distanza ma non fece che dare più grinta a Sato che esclamando:” Chi crede di sfidare?” schizzò come una scheggia all’inseguimento ignorando le grida di Megure di andare piano.
    La pattuglia riuscì ad affiancare la Porsche e sia Sato che Takagi notarono Okiya e un'altra persona al suo fianco, che però era in ombra e non si distingueva: a quel punto Okiya tirò fuori la pistola e sparò alla gomma anteriore destra e a quella posteriore destra, dopodichè guadagnò velocità.
    La pattuglia iniziò a zigzagare e iniziò a puntare minacciosa contro il guardrail sempre più rapida: Takagi, Megure e Chiba iniziarono a urlare e Sato premette il freno più che potè e fortunatamente riuscì a fermarsi a un passo dal guardrail.
    Megure si appoggiò al sedile col cuore a mille e Takagi uscì dall’auto tutto agitato, Sato invece continuava a pensare a Okiya:” L’ho lasciato scappare, maledizione!”
    “ Beh, ormai siamo a piedi, non possiamo più inseguirlo.” replicò Chiba e Sato lo ignorò rivolgendosi a Megure:” C’era un altro tizio insieme a lui, era in ombra ma mi sembra che portasse un cappello.”
    “ Quindi ha pure un complice!” esclamò l’ispettore.
    Sato a quel punto nervosa chiamò in centrale e chiese di venirli a prendere e quando riattaccò Chiba chiese:” Beh, gettiamo la spugna?” e lei lo guardò con un occhiata di fuoco:” No che non ci arrendiamo! Ora torniamo in centrale e studiamo un piano decente e lo riacciufferemo, magari insieme al complice!”
    Chiba si nascose dietro Megure spaventato e Takagi si mise una mano in fronte rassegnato: non sarebbero riusciti a dissuaderla.


    Intanto Yusaku dopo aver cercato Ran per un po’ inutilmente, era salito dagli altri nella stanza di Heiji e Kogoro.
    “ Salve a tutti!” disse facendo il suo ingresso in stanza, in cui dentro, oltre a Kogoro e Heiji a letto c’erano solo Eri e Yukiko e quest’ultima accorse:” Yusaku, finalmente!”
    “ Abbiamo avuto delle cose da sbrigare” rispose lui “ voi come state?”
    La risposta di Kogoro non tardò ad arrivare:” Io sono ancora ammaccato!” e Eri lo rimbeccò:” Ma non hai fatto Judo? Il tuo corpo dovrebbe essere forte e allenato!”
    “ Si certo, vorrei vedere te dopo aver ricevuto una pallottola nella gamba!” e lei sorrise sarcastica:” Mi spiace, non sono così idiota da beccarmela!”
    Mentre i due continuavano a litigare come al solito Yusaku si avvicinò al letto di Heiji:” Tu stai bene?” chiese al ragazzo.
    Lui rispose:” Io si. Ho saputo che il tizio biondo che ha rapito Kazuha è stato fermato da Sera e Kudo e che Kazuha sta riposando in un'altra stanza, poi sua moglie ha portato due agenti dell’FBI feriti: Senta…Kudo è nei guai?”
    Lui gli lanciò uno sguardo profondo:” Vorrei risponderti ora, ma non posso, non so nemmeno dove sia Shinichi. Non c’e’ più traccia di lui, né di Sera, né dell’altro detective biondo e anche Ran, che riposava nel letto accanto al mio è sparita.”
    Heiji alzò un sopracciglio:” Come, non lo sa? Ran è salita in questa stanza e dopo aver parlato col vecchio professore è andata via insieme a lui.”
    “ Cosa?” disse Yusaku: quindi Ran aveva prelevato Agasa per andare chissà dove…ma in realtà si capiva benissimo che era andata a cercare Shinichi…ma per lui era giunto il momento di farsi da parte, gli alleati li avevano e lui sarebbe stato solo d’intralcio, senza contare la possibilità che Shinichi non fosse affatto in pericolo.
    Rimuginava su questo quando qualcuno lanciò un urlo e Yusaku uscì dalla stanza e si affrettò verso la zona dell’urlo, seguito da Yukiko e Eri: dopo qualche corridoio videro una donna per terra tremante che non riusciva a parlare.
    “ Cosa è successo?” chiese Yusaku preoccupato e quando lui seguì con lo sguardo cosa indicava il dito della donna alzò un sopracciglio: lui pensava fosse morto qualcuno e invece a quanto pareva era uno scorpione e anche Yukiko ed Eri dovevano essere convinte di questo perché i loro occhi diventarono due pallini.
    “ Scusi, ma ha urlato solo per questo?” chiese perplesso alla donna, che sorda alla sua domanda urlò:” Aiutami! Mi ucciderà, aiutami!”
    Lo scorpione alzò la coda e si diresse verso Yusaku: lui rimase fermo non sapendo come reagire e fulminea Yukiko gettò una secchiata d’acqua contro lo scorpione che indietreggiò un po’ per ritornare all’attacco e a quel punto Eri intervenne posizionando un cestino della spazzatura sopra di lui, immobilizzandolo.
    La sicurezza arrivò garantendo che si sarebbero sbarazzati dello scorpione e Yukiko sorrise sarcastica al marito:” E così hai paura degli scorpioni, eh?” e lui ribattè:” Non avevo nessuna arma, non potevo certo affrontarlo a mani nude.”
    “ Noi però qualcosa l’abbiamo trovata” disse lei sempre sorridendo e lui sbuffò:” Dacci un taglio! Io torno in stanza.”
    Yukiko ed Eri lo seguirono e quando Yusaku aprì la porta, qualcuno gli si buttò addosso, trascinando anche Eri.
    L’avvocatessa esclamò:” Kogoro? Ma che diavolo ti passa in quella testa bacata?”
    Kogoro, che era la persona che aveva appena travolto lei e Yusaku disse frettoloso:” No fermi, fatemi spiegare!”
    Yusaku disse con un filo di voce:” Mi stai soffocando!” e a quel punto Yukiko aiutò Mouri ad alzarsi, permettendo così che anche Yusaku ed Eri si sollevassero da terra.
    “ Che è successo?” chiese l’ex moglie e lui disse agitato:” Mentre voi eravate via il ragazzo di Osaka si è vestito ed è fuggito!”
    Yusaku voltandosi verso l’altro letto effettivamente si accorse che era vuoto e Yukiko esclamò:” Cosa?”
    “ Ho provato a fermarlo ma lui era più veloce ed è sparito, adesso stavo uscendo per avvisarvi.” e Yusaku ansioso disse:” Ma che diavolo vorrà fare, nelle sue condizioni oltretutto!”
    Yukiko disse decisa:” Vado a cercarlo io!” ma Yusaku la fermò per un braccio e quando lei protestò lui disse inflessibile:” No, noi non andiamo, ci siamo immischiati abbastanza.”
    Yukiko replicò:” Voglio aiutare mio figlio il più possibile, e aiutare i suoi amici fa parte di questo, non sarai tu a impedirmi di cercarlo!”
    Yusaku la fissò, ma lei aveva uno sguardo troppo deciso, e così sospirò:” Va bene…però io vengo con te.”
    “ Vengo anche io!” disse Kogoro ma Yusaku lo bloccò:” No, tu devi stare a riposo, Eri fagli compagnia tu.” e detto questo Yukiko e Yusaku uscirono dalla stanza rapidamente.
    Kogoro appoggiò la testa al cuscino e sbuffò:” Bah, io son sempre messo da parte!” e l’ex moglie lo rimbeccò:” Piantala e stai fermo qua!”


    Nel frattempo il ragazzo di nome Heiji Hattori aveva ormai distanziato di un bel po’ l’ospedale: cercando di passare inosservato, con la testa china, il cappello calcato sulla faccia e l’andatura zoppicante per via dell’operazione recente sussurrò:” Devo trovare Kudo.”


    Ricordate che nel capitolo in cui Akai inseguiva Vermouth e Sera in moto lui riusci' ad affiancarle perche' una pattuglia della polizia a tutta velocita' aveva disorientato Vermouth? E che quando Gin racconta come si e' salvato, dice che dopo aver ucciso il pescatore si era dovuto tuffare in acqua per non essere investito da quella pattuglia?
    Bene era quella guidata da Sato, che come si vede nel capitolo cercavano Okiya in fuga :D
  15. .
    CITAZIONE (DetectiveAi @ 24/1/2014, 19:02) 
    CITAZIONE (secrom98 @ 21/1/2014, 23:17) 
    Toh, quando si dice il caso, per me e' stato colpa di quel file se odio il caso :asd:
    Invece si, sia DB che Naruto mostrano sempre il protagonista e tutti sbavano per loro :lol:

    XD Per questo amo Fairy Tail, l'autore dà moltissimo spazio anche a personaggi più o meno secondari, come Erza, Gray, Mira... In questo lo preferisco a Naruto, Kishimoto ha dato un minimo di spazio al Team 10 ma alcuni personaggi li ha dimenticati proprio, vedi Ten Ten, Kiba, Shino ecc.

    Fairy Tail non mi piace per niente ma a pelle per me e' migliore di Naruto :asd:
    Ci sarebbe anche OP, dove Oda dimostra una grande bravura a dare spazio a tutti i membri della ciurma...ultimamente ha qualche difficolta' ma si mantiene sempre bene.
364 replies since 11/3/2012
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